>> I fratelli Soria a giudizio senza patteggiamenti

Giuliano Soria, già presidente del premio letterario Grinzane Cavour, il fratello Angelo, già dirigente del settore comunicazione istituzionale della giunta regionale (che, tra il novembre del 2006 e il luglio del 2008, adottando undici determinazioni di spesa, avrebbe erogato 400 mila euro in favore di private associazioni della galassia Grinzane Cavour), e lo chef Bruno Libralon, già presidente dell’Italian culinary institute for foreigners (Icif) di Costigliole, dal gup Edmondo Pio di Torino sono stati rinviati a giudizio  il 23 marzo prossimo, per l’affare Grinzane. Senza patteggiamento (4 anni e tre mesi) inutilmente chiesto dagli avvocati Aldo Mirate e Luca Gastini.

Anche a Costigliole, patria dei Soria, non ci stanno. Si sono costituiti parte civile, insieme alla Regione per il risarcimento dei danni provocati dal professore, distrazione di fondi, ma anche danno di immagine.

“Ci hanno lasciati con il cerino in mano. Siamo stati i più danneggiati – ripete da tempo il sindaco Giovanni Borriero – Noi abbiamo gli stessi diritti degli altri creditori”. “Il divario  tra lavori eseguiti nel castello dell’ex Grinzane (2,5 milioni di euro a base perizia Ctu) – aggiunge il legale Marco Venturino – ed i finanziamenti erogati è enorme. Si parla di cinque milioni di euro. Soldi che al castello non sono mai arrivati e lavori che non sono mai stati fatti”.

Sul fronte Icif, c’è una causa  davanti al tribunale di Asti, ma sull’attività della scuola, conosciuta in tutto il mondo, “nessun dubbio” ha precisato il sindaco. In paese si parla di transazione.

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