Un italiano residente ad Asti, durante le operazioni di sgombero della cantina dell’abitazione paterna, in provincia di Torino, ha rinvenuto fortuitamente, in un vecchio mobile, custodito in un sacchetto di plastica, un gruzzolo di circa 70 milioni di lire accumulato nel corso degli anni dal genitore.
Nell’imminenza del termine del cosiddetto changeover (7 dicembre 2011), si era apprestato ad eseguire il cambio della somma, da lire in euro, in banca. L’anomala operazione di cambio aveva allertato l’Unità d’Informazione Finanziaria della Banca d’Italia che l’aveva segnalata. E dalla segnalazione era partita l’indagine dei finanzieri i quali, avvalendosi degli specifici poteri di Polizia Valutaria, hanno permesso di chiarire la vicenda.
E’ emerso così che il figlio aveva trattenuto per sé l’intera somma, non rivelando il fatto agli altri eredi e sottraendo l’importo all’asse ereditario.
A conclusione di approfondimenti operati ai sensi della normativa antiriciclaggio, la Polizia Tributaria della Guardia di Finanza lo ha dunque segnalato alla Procura della Repubblica di Torino, per l’appropriazione del denaro rinvenuto. Ma potrebbe risponderne anche penalmente, nel caso però di una querela presentata dagli altri aventi diritto, finora ignari del gruzzolo accumulato dal defunto, ed esclusi, loro malgrado, dalla quota spettante.