Nell’ambito della 16^ rassegna delle Giornate del Barbera d’Asti svoltesi il 19-20 maggio ad Agliano Terme, si è tenuto l’importante ed interessante convegno “Vino e salute” nato da un’idea di due giovani astigiani, Claudio Dacasto, enologo consulente e produttore di vino che vive ad Agliano Terme, ed Andrea Rivera, di origine canellese, ma trasferitosi, alcuni anni fa, in Inghilterra per intraprendere la carriera di ricercatore biologo.
I due amici, compagni di classe alla scuola enologica di Alba, hanno deciso di valutare la possibilità di raccontare e descrivere anche in Italia gli ultimi sviluppi sulle ricerche condotte nell’Università di Portsmouth dal professor Arthur Butt, da Rivera e il resto del team sugli effetti e sulle proprietà benefiche dei flavonoidi (composti presenti in buona quantità nell’uva e quindi anche nel vino) sul corpo umano e quindi sulla salute. Sotto la supervisione del Prof. Arthur Butt (molto noto per il suo lavoro nello studio del cervello e del sistema nervoso), Andrea Rivera e colleghi hanno scoperto che una sostanza presente nel vino chiamata epicatechina è molto benefica per il cervello.
Il laboratorio dove sono stati effettuati gli studi è uno dei pochi al mondo che si occupa di queste cellule presenti nel cervello chiamate oligodendrociti, una classe di queste. Il laboratorio è stato sponsorizzato da fondazioni importanti come il medical research council, la società della sclerosi multipla inglese e la società di anatomia inglese. questo particolare lavoro e stato sponsorizzato dall HEIF. dal team di Rivera Al convegno organizzato dal dott. Claudio Genta (ex responsabile del distretto Asti sud dell’ASL) e Barbara Giorda (assessore del comune di Agliano Terme) che ha visto un’importante affluenza di pubblico, sono intervenuti il dottor Marcello Francesconi (geriatra ed esperto di Alzhaimer), la dottoressa Renza Berruti (del servizio Igiene degli alimenti dell’ASL) ed una delegazione giunta appositamente per l’evento dalla School of farmacy and Biomedical Sciences dell’Università di Portsmouth, capitanata dal professor Arthur Butt e composta dal Dottor Andrea Rivera, da Francesca Pieopan e Maria Papanikolaou.
Il dibattito, moderato dal dott. Genta, è stato incentrato sui flavonoidi ed, in particolare, sulle epicatechine e la loro importanza sulla salute umana. I flavonoidi, flavus, dal latino giallo, sono un’ampia classe di composti polifenolici colorati piuttosto ubiquitari nel regno vegetale. Attualmente sono conosciuti più di 4000 composti flavonoidici per i quali sono state dimostrate una molteplicità di attività: antivirale, antimicrobica, anti infiammatoria, antiepatotossica, anti ipertensiva e antiossidante. L’epicatechina è un flavanvoide presente in quantità rilevanti in numerosi alimenti di uso comune quali cacao, tè e vino rosso. Come molti altri flavonoidi, vanta proprietà antiossidanti, anti ipertensive. Proprio queste sue attività hanno fatto sì che fosse oggetto di numerosi studi negli ultimi anni. Studi in vitro, in particolare, hanno mostrato le potenzialità della molecola come stimolante dei fenomeni di neuro rigenerazione del Sistema Nervoso Centrale.
Il lavoro del team di Arthur Butt e Andrea Rivera ha mostrato per la prima volta che l’epicatechina interagisce stimolando la rigenerazione degli oligodendrociti e mira ad individuare quali siano i target di legame attraverso i quali si esplica tale azione. Gli oligodendrociti infatti sono presenti nel cervello umano con la funzione di produzione della mielina, sostanza che isola gli assoni e permette la corretta trasmissione dei segnali all’interno del sistema nervoso esattamente come la plastica intorno ad un cavo elettrico. Una perdita di oligodendrociti viene susseguita da una perdita permanente di neuroni ed avviene in malattie neurodegenerative come Alzheimer, Sclerosi multipla, Sclerosi amiotrofica laterale, ischemia o anche in traumi. Quindi trovare un trattamento per rigenerare e sostituire queste cellule diventa di vitale importanza e l’epicatechina può essere una soluzione.