“I lupi sono arrivati in Valbormida e vi si stabiliscono definitivamente” lo ha dichiarato il segretario Wildness Franco Zunino.
Lo ha reso noto in un comunicato stampa pubblicato su Facebook il 20 novembre scorso: «Ecco, dopo vent’anni, finalmente (per gli animalisti che credono all’arrivo dagli Appennini) il lupo è arrivato ad occupare definitivamente i boschi dell’alta Val Bormida e del Savonese, quel ‘buco’ rimasto vuoto nonostante l’esplosione della popolazione che ormai occupa mezza Francia e gran parte della catena alpina franco-piemontese; un lupo che, se fosse vera la tesi ‘appenninica’, a suo tempo si è evidentemente “tagliato i ponti alle spalle, per crescere invece a dismisura oltralpe da dove, oggi, sta ritornando “sui suoi passi”.
La tesi dell’arrivo del lupo nei boschi valbormidesi è anche suffragata da veri o presunti avvistamenti che hanno fatto molto parlare in questi tempi.
«Le segnalazioni di lupi in val Bormida sono sempre più frequenti. Le ultime di pochi giorni or sono con due esemplari avvistati sul monte Camulera di Murialdo dove hanno predato un cane da caccia), mentre altre si sono registrate, almeno per quanto noto allo scrivente, attraverso avvistamento ed orme di presumibile lupo nel Comune di Piana Crixia e nella riserva dell’Adelasia. Mentre un branco di ben sei esemplari si è fatto notare (più di una volta) poche settimane or sono appena oltre lo spartiacque tra Val Bormida e Val Tanaro, ovvero nel limitrofo cuneese».
E Zunino mette in guardia i cacciatori «Sulla predazione di un cane da caccia (ma era già successo in quel di Bardineto o Calizzano qualche tempo fa) stiano attenti i cacciatori perché il lupo potrebbe specializzarsi come è successo e sta ancora succedendo nel parmense, dove, negli ultimi tre anni, di cani da caccia e da tartufi ne sono stati uccisi oltre 40, perché, al di là delle teorie dei naturalisti di città, il lupo non seleziona tanto le popolazioni di erbivori selvatici, quanto le popolazioni degli animali più facili da predare, siano essi selvatici o domestici, ed i cani da caccia sono più facili (anello debole!) da predare che non cinghiali o caprioli, per di più facendosi facilmente intercettare grazie al suono del campanello ed agli abbai».
In sostanza si tratterebbe di lupi non autoctoni, ma provenienti dalla Francia: «Installati ovunque nelle Alpi, i lupi hanno ormai raggiunto il Jura, i Vosgi, la parte est dei Pirenei, arrivano alle Ardeche, nel Lozere, in Cantal e Aveyron, nelle pianure della Lorena e del Champagne.
Le dichiarazioni ufficiali del 2014 tengono conto di 27 branchi di cui due terzi nelle Alpi del Sud. La popolazione è di 300 lupi adulti, in più di una ventina di dipartimenti con una crescita del 20%».