Alla “Toso” di Cossano stanno per essere conclusi i lavori di ristrutturazione della parte storica della sede che consentiranno la riapertura del “Museo del vino e del mondo contadino”, raccolta di cimeli sulla storia del Moscato e dello spumante che in Valle Belbo non può prescindere da riferimenti culturali.
Nato per volontà dell’Azienda nel 2001 in appositi locali adiacenti agli stabilimenti, il Museo intende documentare, attraverso l’esposizione di attrezzi agricoli e di cantina, l’intero ciclo di produzione dall’uva al vino. Esso è situato in un territorio che da secoli trae alimento dalla coltivazione della vite e dalla trasformazione dell’uva in vini classici, ricco inoltre di memorie letterarie e di tradizione popolare.
È stato ufficialmente costituito sotto forma di associazione e si avvale della consulenza di un comitato scientifico composto dai massimi studiosi italiani di scienze etnoantropologiche. Intende arricchire la collezione originaria dotandosi di archivi multimediali per la fruizione pubblica delle proprie dotazioni. Si propone inoltre di favorire la conoscenza e lo studio del ricco giacimento culturale collegato al mondo del vino attraverso la realizzazione di convegni, seminari, borse di ricerca, pubblicazioni.
In primavera entrerà in funzione anche il nuovo impianto fotovoltaico, collocato sul tetto delle strutture riservate alla spumantizzazione, costituito da ben 860 pannelli in grado di fornire una potenza da ben 860 pannelli in grado di fornire una potenza attorno ai 200 Kwp, impianto che andrà a coprire quasi il 15% della richiesta energetica dell’azienda.
Sarà presto potenziato l’impianto di fitodisidratazione dei fanghi di depurazione realizzato in collaborazione con l’Enea e il Politecnico di Torino che consente di ridurre del 90% i fanghi di depurazione delle acque reflue degli impianti di vinificazione.