Insediata la commissione per la riqualificazione delle alberate

Cambia la gestione del verde cittadino a Canelli. La cittadina spumantiera sarà più “green”, comunicano da palazzo Anfossi, dove si è insediata una commissione tecnica incaricata di redigere un piano di riqualificazione del patrimonio arboreo cittadino.

Alla Commissione comunale, incaricata di formulare il piano auguriamo un proficuo lavoro. Il compito non sarà facile, dovendo intervenire su alberate compromesse da frequenti potature troppo radicali (capitozzature) che hanno indebolito e reso i nostri alberi, malaticci, brutti e poco sicuri. Sono alberate che, seppur giovani, hanno perso in breve tempo la loro specifica funzione: fornire bellezza, ombra, ossigeno, aria pura, sicurezza, valorizzare e curare l’ambiente anche per centinaia di anni.

Alla luce della normativa entrata in vigore a livello nazionale il ° agosto di quest’anno, l’ approccio alla gestione del verde pubblico dovrà cambiare radicalmente. Secondo la delibera del Ministero dell’Ambiente – Criteri Minimi Ambientali – l’albero ornamentale non è un oggetto da manipolare, da potare drasticamente per contenere lo sviluppo della sua corona, ma un vivente che cresce e si sviluppa secondo regole antichissime, proprie dei vegetali e che devono essere osservate altrimenti l’azione dell’uomo risulta sempre perdente. L’albero ornamentale, secondo la nuova normativa, dovrà essere autoctono e non potrà subire potature drastiche, come le capitozzature che troppo spesso, sia da parte di Enti pubblici che da privati cittadini, vengono praticate come normali interventi diretti a contenere lo sviluppo della chioma o per semplice abitudine. Ora i membri della commissione hanno a disposizione delle direttive molti chiare e sicuramente efficienti. Il loro lavoro non potrà che essere proficuo. Intanto in viale Risorgimento procedono le operazioni di potatura, interrotte la scorsa primavera a causa dell’esplosione della pandemia. Dando una semplice occhiata al risultato del lavoro in atto, anche da cittadini profani, si nota che il taglio riguarda solo rami di ridotta dimensione e che pertanto non si parla di capitozzatura , ma di potatura conservativa. Vengono tagliati e ridotti di numero gli scopazzi, i rami insicuri, nati da gemme latenti e laterali rispetto alla branche che pochi anni fa sono state capitozzate. Sono rami sporgenti lateralmente che rischiano di cadere sotto il peso delle nevicate o in seguito ad eventi meteo importanti. L’altezza degli alberi rimane un po’ contenuta, ma in breve tornerà a raggiungere i valori precedenti. È una lotta infinita, periodica che dovrà, quanto prima essere abbandonata in quanto insostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico. L’intento dell’Amministrazione comunale ora tende a superare le problematiche emerse e ci auguriamo rappresenti un momento di svolta radicale nella gestione del patrimonio arboreo cittadino. È un’occasione propizia per inaugurare un nuovo cammino che potrebbe condurre la nostra città ad avere, per i prossimi 20/50 o anche 100 anni un patrimonio arboreo eccellente, invidiabile, sicuro, che renda meravigliosi ed accoglienti i nostri viali, le nostre strade, le nostre vie. È un percorso a lunghissimo termine perché gli alberi hanno vita pluricentenaria, che attraversa diverse generazioni umane, che mal si addice a politiche che ricercano il risultato immediato, ad effetto, ma che poi, come si è visto, producono situazioni catastrofiche ed insostenibili.

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