Il movimento Piemonte5Stelle interviene in difesa dell’ambiente: «Proprio poco prima della grande adunata nazionale degli alpini di sabato 7 maggio e domenica 8 maggio gli alpini astigiani fanno parlare di sè. Ci piacerebbe poter festeggiare con loro questo momento goliardico e molto sentito dal mondo alpino ma purtroppo ci tocca constatare l’inizio di uno scempio che ridurrà, ancor di più, il già misero verde cittadino.
Venerdì una buona porzione del parco Rivo Crosio è stata recintata e predisposta per iniziare il cantiere dell’ormai famosa sede degli alpini. L’ho definita “famosa” in quanto è da almeno un anno che si discute e si cercano alternative alla costruzione ex-novo della sede sociale nel parco, tagliando verde pubblico quando ad Asti sono disponibili moltissimi edifici dismessi.
Con grande merito il Movimento Stop al Consumo di Territorio era riuscito a far ravvedere gli alpini sul loro progetto trovando un accordo con loro e con il Comune per l’utilizzo dell’ex caserma Muti di via Scarampi, ormai vuota ed inutilizzata da almeno 30 anni.
Cittadini, abitanti del quartiere Torretta ed amanti del verde avevano potuto tirare un sospiro di sollievo fino alla comparsa di questo grande recinto nel parco. Il nuovo presidente dell’associazione degli alpini astigiana, Blengio, rivela, invece, di non prendere in considerazione le decisioni prese con grande fatica ma alla fine, dobbiamo dire, con spirito di sacrificio e disponibilità mentale a tornare sulle loro idee, degli ex-vertici ANA-Asti dimostrando di non sottostare ad un articolo dello statuto dell’associazione che presiede e che recita in questo modo: “L’ANA si propone di [..] promuovere e favorire lo studio dei problemi della montagna e del rispetto dell’ambiente naturale, anche ai fini della formazione spirituale e intellettuale delle nuove generazioni”
A quest! o punto ci chiediamo: ma se anche un’associazione di volontariato che ha il rispetto dell’ambiente esplicitamente citato nel proprio statuto dimostra di preferire il cemento armato al verde fra qualche anno ci sarà ancora possibile calpestare un prato in città? Non bastano gli speculatori edilizi che già stanno cementificando tutta la città? (vedi via Torchio, villaggio San Fedele, via Atleti Azzurri Astigiani (zona palazzetto dello sport).
E’ ora di mobilitarsi per provare a salvare uno dei pochi polmoni verdi cittadini che, una volta distrutto, nessuno potrà far tornare come prima!
Per questo chiediamo ai frequentatori del parco, a coloro che hanno a cuore il verde pubblico e a tutti gli astigiani di far sentire la propria voce scrivendo immediatamente all’A.N.A (asti@ana.it e segreteria@ana.it)! , ai giornali cittadini e/o direttamente sulla recinzione del cantiere in modo da fermare questo scempio finché siamo in tempo!»
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