Nel corso della conferenza stampa tenuta dall’Amministrazione canellese nel pomeriggio di giovedì 31 ottobre, l’ex sindaco di Canelli Oscar Bielli, a trenta anni dall’alluvione di Canelli del 1994, è stato invitato a ricordare l’evento dal punto di vista di un amministratore coinvolto in prima persona negli interventi attuati. E’ stata ricordata la mancanza in loco di una organizzazione necessaria ad affrontare questo tipo di emergenza, come la Protezione Civile (che, come è stato ricordato, fu creata subito dopo l’evento), il ruolo del volontariato intervenuto, a partire da quello trentino.
Molte le celebrazioni per il trentennale dell’alluvione, che si terranno, sabato 9 novembre, organizzate dal Comune di Canelli, in collaborazione con il Consiglio Regionale, a cui tutta la popolazione è invitata a partecipare.
Il programma prevede:
Ore 11.00 – Biblioteca Civica G. Monticone
Mostra fotografica “La Luce oltre il Fango”, allestita dalle Associazioni di volontariato canellesi
Presentazione di lavori video degli studenti dell’ARTOM Canelli.
Ore 17.00 – Chiesa di San Tommaso
Celebrazione della S. Messa
Dalle ore 18.00 – Piazza Cavour
Cerimonia in memoria dei defunti canellesi del 5 novembre ’94
Inaugurazione della targa commemorativa e saluti istituzionali
Accensione dell’albero di Natale, donato dall’Azienda Forestale Trento-Sopramonte, dall’ASUC Sopramonte e dalla circoscrizione Bondone Natale di Memoria e Riconoscenza
Ore 20.45 -Teatro Balbo di Canelli
Concerto del Coro Voci del Bondone e della Corale ANA Vallebelbo
Ripensando a quei giorni, l’Assessore all’Ambiente Claudio Riccabone ha dichiarato “E’ doveroso ricordare un evento che ci ha colpiti così duramente, con la perdita di 3 vite umane e con ingenti danni a strutture, abitazioni private e attività produttive e commerciali. E’ altrettanto importante il dovere della riconoscenza verso quanti, in quei giorni difficili, hanno aiutato la nostra città a rialzarsi e che oggi tornano fra noi per questo momento di memoria e condivisione. Una solidarietà che ha avuto frutti importanti per la nostra città, come testimonia la mostra “La luce… oltre il fango”. Però in questi giorni, prima di tutto, il nostro pensiero deve andare alle popolazioni, in Italia come in altre nazioni (basti pensare alle recenti vicende di Emilia Romagna e Liguria ma anche il drammatico evento registrato in Spagna), colpite da eventi alluvionali che assumono sempre più intensità e frequenze estreme. Allora ricordare non può essere solo celebrazione, poichè custodire la memoria è fondamentale per cercare di comprendere cosa sta succedendo intorno a noi. Alla luce di un cambiamento climatico evidente, che stravolge stagioni, regimi pluviometrici, corsi d’acqua, è sempre più evidente che il rischio non può essere annullato. Ricordare deve quindi aiutarci a comprendere sempre di più la fondamentale necessità della prevenzione, unita all’individuazione di percorsi di adattamento e crescita della resilienza del nostro sistema. Non possiamo continuare a considerare il territorio come una risorsa infinita, da sfruttare secondo criteri consumistici. E’ ormai diventata ineludibile la necessità di una svolta radicale, che restituisca spazio agli elementi naturali, che impedisca ulteriore consumo ed artificializzazione del suolo, che individui le tecniche migliori per ridurre l’impatto delle attività umane sui sistemi naturali.”