>> Risarcimenti per danni provocati da ungulati: se ne parla in Regione. Le assicurazioni latitano.

Il problema degli animali vaganti, sempre più numerosi, come caprioli, cinghiali ecc. (i cosiddetti ungulati) meriterebbe di essere affrontato a vari livelli, per i danni provocati all’ambiente, all’agricoltura, alle persone e alle cose. Non è infrequente, infatti, percorrendo in auto strade soprattutto in mezzo ad aree verdi, vedersi all’improvviso tagliare la strada da uno di questi animali. Non è prevista infatti normale copertura assicurativa per i danni più o meno gravi (a volte per diverse miugliaia di euro) causati al veicolo, eccezion fatta per la formula Kasko. Il proprietario del mezzo, per rivalersi, può chiedere un risarcimento all’Ente Provincia ma, per ottenerlo, occorre la verbalizzazione da parte dei carabinieri in presenza del ‘corpo del reato’. Ma se l’animale è fuggito via?

In attesa che le assicurazioni introducano dei correttivi o delle modifiche alle polizze, restano in piedi anche altri problemi. Il consigliere regionale Rosanna Valle (Pdl) ha presentato, insieme ad altri componenti dell’assemblea di Palazzo Lascaris (primo firmatario Marco Botta) un’interrogazione proprio in merito ai risarcimenti dei danni provocati da cinghiali.

“È un problema molto sentito – dichiara Rosanna Valle – che interessa in modo particolare anche la provincia di Asti: è indispensabile garantire un corretto equilibrio ambientale, ma è altrettanto fondamentale assicurare a chi realizza le proprie produzioni su terreni agricoli una giusta tutela e, in caso di danni, un pronto risarcimento così come previsto dalle normative in materia”.

Considerato che in Piemonte i danni da ungulati ammontano annualmente oltre 3 milioni di euro, ma i risarcimenti hanno ritardi medi di quasi due anni e che la Regione fatica a trovare i fondi per gli indennizzi, gli interroganti chiedono al presidente della Giunta regionale e agli assessori competenti “se non si ritenga opportuno creare una cabina di regia regionale affinché ciascuno, per la propria competenza, metta in atto le azioni coordinate utili a prevenire le invasioni di campi da parte dei cinghiali, adottando piani di selezione e contenimento incisivi, nell’interesse del settore produttivo primario e di tutta la collettività”. Gli interroganti chiedono inoltre che cosa intenda fare la Regione per dare risposta agli agricoltori che da tempo aspettano i risarcimenti.

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