Nella sede di Coldiretti Asti (in corso Felice Cavallotti 41), dove si è tenuta la prima Assemblea provinciale di Unci Coldiretti, nella mattina di lunedì 12 aprile, Piero Montaldo, imprenditore agricolo canellese di 58 anni, è stato nominato primo presidente di Unci Coldiretti Asti, l’Associazione provinciale delle cooperative agricole e di trasformazione agroindustriale che opera per una filiera agricola tutta italiana.
Montaldo gestisce la cooperativa “Formazione, Sicurezza & Co” ed ha alle spalle una lunga esperienza nel settore agricolo ed associativo essendo stato, fra l’altro, presidente dell’Aproma, la libera Associazione dei produttori di Moscato d’Asti.
Il direttivo della nuova associazione è composto dal vicepresidente Franco Gallo in rappresentanza di Unci Piemonte e da tre consiglieri: Alberto Maria Bo della Cooperativa Trebaldi, Raffaele Denk della Cooperativa “Terre di Qualità”, Gianni Doglia della Cooperativa Valle Tinella.
In occasione del suo insediamento, Piero Montaldo ha dichiarato: “serviva una nuova realtà che si occupasse di politica sindacale e cooperativistica specializzata, nei vari ambiti della formazione, lavoro, trasformazione, commercializzazione. Ricordo che coinvolgiamo anche cooperative di lavoratori agricoli extracomunitari che rappresentano sempre più un interlocutore importante per il lavoro in agricoltura nell’Astigiano.
Si sentiva anche la necessità di avere un punto di riferimento nell’ambito dell’agroalimentare – ha precisato il neo presidente – partiamo con l’indubbio vantaggio di poter usufruire della collaudata macchina organizzativa Coldiretti, che oltre alla sede ci fornirà tutti quei supporti tecnici e burocratici necessari a far decollare un’attività molto impegnativa. Questo è un tassello importante per accorciare la filiera agricola e dare maggiore redditività all’agricoltura, in totale accordo con l’importante progetto varato da Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana”.
“Possiamo affermare con orgoglio – ha dichiarato il presidente provinciale Coldiretti, Maurizio Soave – di aver avviato, anche e soprattutto nell’Astigiano, un profondo rinnovamento della rappresentatività delle cooperative agricole, un settore talvolta individuato come un ripiego nei momenti di crisi delle imprese singole, ma che invece può e deve rappresentare una parte importante e vitale dell’economia della nostra provincia.
Da questo momento, tramite un nuovo organismo che è in grado di riorganizzare e potenziare il mondo della cooperazione locale in ambito specializzato, possiamo vedere il futuro con più ottimismo per dare ai nostri giovani una redditività accettabile per il lavoro agricolo. Il nostro progetto punta a dare precisa identità e certezza di provenienza all’agroalimentare italiano ed Unci Coldiretti potrà darci notevoli supporti, a tutto vantaggio anche dei consumatori, garantiti nella tracciabilità di prodotti di qualità a prezzi contenuti”.
Per Coldiretti la cooperazione rappresenta un cardine fondamentale di quello che è già stato definito l’unico vero progetto economico attualmente in Italia, non a caso indirizzato a favore delle imprese e di tutto il Paese.
Unci-Coldiretti nasce per rappresentare la cooperazione e far crescere le imprese, per dar vita ad una filiera agricola tutta italiana firmata dagli stessi agricoltori e rendere visibile e riconoscibile l’“italianità” nei confronti del consumatore.
D’altro canto, il presidente nazionale Coldiretti, Sergio Marini, nel suo incontro con i dirigenti di tutto il Piemonte nel gennaio scorso al Lingotto, non aveva usato mezzi termini: “Riprendiamoci la cooperazione, sono troppe le cooperative agroalimentari in mano a “baroni” che acquistano prodotti agricoli all’estero e li spacciano per italiani.
“Noi agricoltori – ha sottolineato Maurizio Soave – su ogni euro speso dai consumatori ricaviamo la miseria di 17 centesimi. Questo non può più succedere e, sono sicuro, non succederà più anche grazie ad Unci Coldiretti”.
Secondo Coldiretti le cooperative agricole rappresentano i soggetti fondamentali per la costruzione della filiera agricola tutta italiana, con particolare riguardo all’aggregazione dell’offerta, alla trasformazione del prodotto italiano ed alla valorizzazione delle imprese agricole. Lo stesso concetto di socio-coimprenditore si sposa perfettamente con quello di coltivatore diretto perché entrambi finalizzati ad una attività socialmente rilevante per riconquistare valore per la produzione.
In questi mesi, un apposito staff è stato preparato da Unci Coldiretti ed offre la massima professionalità e un moderno aggiornamento per l’erogazione dell’assistenza fiscale, previdenziale, legale, finanziaria. Inoltre è stato stipulato un accordo con studi professionali per la predisposizione di progetti di ampio respiro che vedono coinvolto il sistema cooperativo che fa riferimento ad Unci-Coldiretti, al fine di dialogare con le istituzioni, dall’Unione Europea, ai vari Ministeri, alla Regione.