Lunedì 7 luglio, a Torino presso l’Assessorato all’agricoltura della Regione Piemonte, alla presenza dell’assessore Giorgio Ferrero, è iniziata la trattativa per l’accordo di filiera sulle uve e i mosti dell’Asti.
Il direttore del Consorzio dell’Asti Giorgio Bosticco ha presentato i dati produttivi del comparto evidenziando un trend produttivo del primo semestre 2014 in aumento del 7 per cento rispetto all’anno precedente; inoltre, per quanto riguarda le giacenze di mosto al 30 giugno 2014 si rileva una diminuzione del 15 per cento rispetto al 2013.
In conclusione, i dati sono positivi e il fabbisogno delle aziende spumantiere per l’anno in corso è pari all’equivalente di una produzione di uva di almeno 109 quintali per ettaro di Asti.
Le aziende spumantiere tramite il loro rappresentante Enzo Barbero hanno presentato una proposta di accordo biennale che prevederebbe: per la vendemmia 2014, una resa di 110 quintali ad ettaro più 5 quintali di Blocage/Deblocage e un prezzo di 105,50 euro al quintale; con questa ipotesi a 115 quintali DOCG, il reddito per i viticoltori corrisponderebbe a euro 12.132,50 ad ettaro. Per la vendemmia 2015 una resa minima garantita di 100 quintali ad ettaro ed un prezzo di 106,50 euro al quintale.
I prezzi si intendono corrisposti al produttore senza l’applicazione di nessuna trattenuta.
Luca Brondelli, portavoce di Agrinsieme Moscato, associazione che raggruppa i produttori di Confagricoltura, Cia e Alleanza delle Cooperative Italiane, ha accolto favorevolmente la proposta di un contratto biennale che dia certezze ai produttori sia sotto l’aspetto economico che di programmazione.
Agrinsieme Moscato ha sempre cercato di ottenere il maggior reddito ad ettaro per i produttori dell’Asti, ma con un riguardo ai benefici che devono ottenere tutti i componenti della filiera. Inoltre, in questo momento di aumento delle vendite di Asti e di Moscato d’Asti sui mercati mondiali bisogna essere pronti con progetti che non facciano mancare il prodotto alle aziende spumantiere e diano prospettive di stabilità ai redditi dei viticoltori.