Il mondo della fiera di una volta si è ritrovato come da tradizione la scorsa domenica 23 luglio sotto le piante che circondano l’antica pieve di San Desiderio a Monastero Bormida. La fiera, insignita da alcuni anni della qualifica di “regionale”, risale alla metà del XIX secolo, quando il re Carlo Alberto la istituì con una bolla conservata nell’archivio comunale.
Oggi è l’unica rimasta delle 15 che si svolgevano sul territorio di Monastero Bormida in ogni periodo dell’anno, a testimonianza della vocazione agricola e commerciale del paese, ed è tuttora uno dei principali appuntamenti per la valorizzazione e la promozione della razza piemontese.
Quella di Monastero Bormida e della Langa Astigiana è una delle poche aree piemontesi ancora ufficialmente esenti dalla cosiddetta “blue tongue”, un’afta che colpisce ovini e bovini e che, pur non avendo conseguenze sulla salute delle persone, diminuisce indubbiamente la qualità del prodotto e soprattutto, essendo contagiosa, rende impossibile lo spostamento dei capi destinati al ritorno in stalla.
Tuttavia, grazie a una intensificazione dei controlli messi in atto dal servizio veterinario dell’ASL AT e dai vigili dell’Unione Montana, è stato possibile selezionare con estremo rigore l’arrivo dei capi e quindi consentire la ottima riuscita di questa fiera che si conferma un ritrovo importante per il mondo agricolo astigiano e non solo.
Tanti i capi di bestiame esposti (circa 90 di razza piemontese più una selezione di cavalli), interessanti e varie le offerte di prodotti tipici, e poi il “mondo della fiera” ricreato dalla suggestione della trebbiatura di una volta, curata dal gruppo di Melazzo guidato da Emilio Rapetti e dal gruppo Trebbiatori di Bubbio, e dalla musica degli storici fisarmonicisti della Valle Bormida capitanati dal mitico “Brov’Om”, oltre alla rassegna di prodotti tipici, tra cui le pregiate Robiole di Roccaverano dop.
Anche l’edizione 2017 della Fiera di San Desiderio ha avuto il suo “angolo dei piccoli animali”, dove i bambini e i ragazzi hanno portato in esposizione i loro piccoli amici a quattro zampe. Una iniziativa simpatica e riuscita, interamente gestita dai giovanissimi del paese, che hanno dato prova di grande abilità, organizzando anche diversi giochi di una volta.
Presenti in Fiera l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Giorgio Ferrero, già responsabile della Coldiretti astigiana e profondo conoscitore del mondo agricolo della Langa Astigiana, l’on. Massimo Fiorio, la consigliera regionale Angela Motta, il direttore della Coldiretti Antonio Ciotta e numerosi sindaci e autorità locali.
Il mondo della fiera di una volta c’era tutto in questo angolo di paesaggio agricolo e di storia locale. Allevatori, macellai, commercianti, appassionati e turisti hanno ammirato i tanti capi di bestiame recati in fiera dai vari allevatori di Monastero e non solo, a riprova che la antica tradizione dell’allevamento di qualità mantiene in questo angolo di Langa Astigiana tutta la sua importanza.
Splendidi monumenti del gusto, i bovini presenti sono stati suddivisi nelle diverse categorie previste dal Comune, che anche quest’anno grazie al contributo di alcuni sponsor, si è sostituito alla Provincia per l’individuazione delle categorie e l’assegnazione dei premi. Le contrattazioni, i commenti, gli apprezzamenti hanno accompagnato le visite accurate della commissione APA guidata da Marco Salvo che ha stilato le classifiche, non senza imbarazzo di fronte all’obbligo di operare scelte difficili.
I vari interventi succeduti nella tavola rotonda moderata dall’assessore Gigi Gallareto hanno rimarcato la necessità di valorizzare e sostenere la fatica e la caparbietà di quanti, soprattutto giovani, hanno deciso di lavorare in campagna e di dedicarsi all’allevamento della razza bovina piemontese, che recentemente sta godendo di una rivalutazione positiva grazie anche all’ottenimento della IGP, annunciata proprio lo scorso anno nella precedente edizione della Fiera di San Desiderio dal Presidente Coldiretti Roberto Moncalvo.
Poi è stata la volta delle premiazioni, agli allevatori Garbarino Roberto, Susenna Anna, Arnaldo Mauro, Fratelli Merlo, e ai numerosi macellai presenti a cui è andata l’ambita “gualdrappa” verde di San Desiderio. Riconoscimenti speciali alle macellerie Mosca di Biella, Colnaghi di Legnano e Manzo di Rocca de’ Baldi per la loro opera di valorizzazione della carne di razza piemontese anche al di fuori del territorio di produzione, nonché al decano dei mediatori, l’attivissimo Federico Robiglio, memoria storia di un mondo di fiere e mercati che sta lentamente scomparendo.
La giornata della fiera si era aperta al mattino con la celebrazione religiosa nella chiesa di San Desiderio e si è conclusa con la grande cena sull’aia, dove tra le altre specialità è stato cucinato il famoso “bue intero”, gustoso e succulento piatto che ha deliziato i palati di centinaia di golosi.