“Non siamo i soli ad averci creduto e lavorato. Per noi la ripresa è decollata”. E’ il convinto ed entusiastico commento di parecchi produttori canellesi ed astigiani presenti, dal 7 all’11 aprile alla 45^ edizione del Vinitaly di Verona.
In fiera gli espositori astigiani sono centoventi, i piemontesi seicento (un 14% degli altri 4000) distribuiti, per lo più, nel padiglione 9, ma anche ‘sparpagliati’ nei padiglioni 9, 11, 7b. In gran parte si tratta di singole aziende, ma anche di una ventina di Cantine sociali, cinque associazioni di produttori, dieci consorzi di tutela, organizzazioni economiche e professionali dei produttori e numerosi enti ed istituzioni (Province e Regione).
Sempre alla grande, la partecipazione deI Consorzio di Tutela dell’Asti spumante e Moscato al padiglione 7b con il suo stand in cui i visitatori hanno potuto gustare con i cinque sensi la dolcezza dell’Asti spumante e Moscato in un percorso sensoriale, con abbinamenti dolci e salati curati da Ernest Knam, affiancati dalla presenza di Silvia Mazzieri, miss Cinema Asti Spumante 2010 impegnata per ‘Mattina in Famiglia’ di Rai Uno.
Novità. Tra le novità, tutta la nuova vasta produzione della Cantina sociale di Canelli (Stilla di Moscato senza aggiunta di solfiti, Vindemmia, lo Scudo stellato metodo classico, la Barbera d’Asti Vigna Tre Termini…); la prima uscita ufficiale dell’Arengo dell’enologo Giuliano Noè, il nuovo rosso giovane, semplice da bere (12 gradi ‘naturali’), della Cantina di Vinchio e Vaglio prodotto in 130mila bottiglie, sui mercati a 4 euro; Casa Gancia presenta due referenze storiche che hanno contraddistinto la nascita del marchio: il Metodo classico a base di Pinot nero e Chardonnay e l’Asti millesimato erede del ‘Moscato Champagne’ del 1965.
Istituzioni. La Provincia di Asti (Annalisa Conti e Fulvio Brusa) presenta i “Paesaggi vitivinicoli candidati al Patrimonio Unesco” e la ‘Viticoltura eroica’;
Mario Sacco della Camera di Commercio di Asti riporta le novità della ‘Douja d’Or’.
I primi dati 2011 quindi confermano il trend positivo dell’anno passato e giustificano l’attuale ottimismo: l’imbottigliato della Barbera docg sfiora un più 20%; le Case spumantiere temono persino di finire le scorte di Asti spumante e Moscato prima di Pasqua.
Out. Il noto moscatista canellese Gianluigi Bera (60mila bottiglie l’anno, più della metà di Moscato, produzione biologica certificata) al Vinitaly non c’è e non ci va ormai da parecchi anni. E’ un dissidente. Partecipa al “Vino Vino Vino”, la rassegna dei vini biologici ospitata nell’AreaExp di Cerea (nei pressi di Verona). E spiega: «Il Vinitaly è troppo dispersivo. Chi va a Verona, va per il Vinitaly. Io voglio che vengano per me. Nei saloni off, c’è un rapporto più diretto con il consumatore. Si tratta con un pubblico più attento e più preparato sui temi dei vini ‘naturali’».
Giovani. “Vento nuovo in Enolandia – ha scritto Paolo Massobrio – Se l’esport ha segnato un’impennata per l’Italia, in questi anni critici, lo si deve alla mentalità dei giovani non più piegati su ‘moglie e buoi dei paesi tuoi’, ma cittadini del mondo che hanno abbracciato la globalizzazione come criterio di confine. Eppure, paradossalmente, sono quelli che più insistono sull’identità nostrana”. Ed esemplificando, riferisce di Francesco Zonin che conosce tre lingue e prende 15 aerei al mese, di Giuseppe Vajra che fa dieci viaggi l’anno all’estero, di Eleonora della Barale di Barolo, 29 anni – quattro lingue e sei viaggi all’anno all’estero.