I tecnici di Coldiretti Asti stanno monitorando e valutando attentamente la situazione, dopo la brinata tardiva che ha interessato trasversalmente un po’ tutta la provincia.
Le temperature sotto zero e, soprattutto, il vento gelido del nord, hanno danneggiato molti vigneti, con maggiori danni nei fondo valle e nei confronti degli impianti di recente messa a dimora. “E’ stata come una doccia gelata – commenta Antonio Bagnulo, responsabile del servizio di assistenza tecnica di Coldiretti Asti – una tremenda tramontana, aria artica, che non ha dato tempo alle piante di difendersi”. Oltre alla vite, la brinata ha colpito anche i frutteti e gli ortaggi. “Per descrivere la portata del fenomeno – rimarca Bagnulo – possiamo rilevare come gli ortaggi danneggiati non siano stati solo quelli a pieno campo, ma in alcuni casi anche quelli sotto alle serre, laddove i tunnel non sono stati riscaldati o coperti con un telo aggiuntivo, il solo nylon non ha potuto nulla contro la brinata”.
Purtroppo si teme che il fenomeno possa ripetersi anche questa notte e nei giorni a venire. Nel frattempo, i tecnici di Coldiretti sono anche impegnati nella conta dei danni provocati dalla grandinata di sabato. Le principali zone colpite sono nei comuni di Castagnole delle Lanze, Coazzolo, San Martino Alfieri e Villafranca d’Asti. Anche in questo caso, i maggiori danni sono su vigneti e frutteti.
“Dopo l’alluvione del novembre scorso – rileva il presidente di Coldiretti Asti, Roberto Cabiale – e questa brinata insolitamente molto tardiva, nonché la grandinata di sabato molto anticipata, c’è da riflettere sui repentini capovolgersi del tempo e ci si interroga sui cambiamenti climatici in atto”.
In Italia, purtroppo, sono ormai all’ordine del giorno ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate anche da grandine e quindi pesanti effetti sull’agricoltura.
Negli ultimi dieci anni il settore primario ha subito danni per 14 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo. A marzo in Italia la temperatura è stata di ben 2,5 gradi superiore alla media del periodo di riferimento, mentre le precipitazioni sono praticamente dimezzate (-54%) ma la pioggia, che è importante per dissetare i campi resi aridi dalla siccità, per essere utile, deve cadere in modo costante e leggero mentre i forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine, aggravano i danni.