Sabato 4 maggio, dalle ore 17, ad “Asti in Fiera” nel Palazzo Enofila, appuntamento con la Coldiretti, per conoscerne le iniziative intraprese per difendere il made in italy contro il cosiddetto “italian sounding” (ovvero la commercializzazione di prodotti che portano nomi di marchi che “suonano italiani” ma che non sono affatto prodotti in Italia e sono venduti utilizzando in maniera impropria parole, immagini, marchi e ricette che richiamano l’Italia) e per difendere l’Italia laboriosa formata da milioni di imprese agricole.
Quattro anni fa, il presidente nazionale Coldiretti, Sergio Marini, lanciò il Progetto di una filiera agricola tutta italiana. Sono nati così i Mercati, poi i Punti Vendita e quindi le Botteghe di Campagna Amica, si sono sviluppati gli accordi di filiera con le grandi aziende dell’agroalimentare, è stata costituita una rete capillare per l’accesso al credito con CreditAgri Italia.
Dai cereali fino ai prodotti di nicchia, l’obiettivo del progetto economico Coldiretti è quello di valorizzare il lavoro degli agricoltori utilizzando e sperimentando forme di commercializzazione sempre nuove. Tante iniziative, fino all’ultima di questa settimana con il riconoscimento da parte del Ministero dello Sviluppo Economico dell’Associazione denominata Unione Europea delle Cooperative (UE.COOP) organizzazione di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo promossa da Coldiretti che ha visto l’adesione di oltre 4.000 società cooperative.
Praticamente, in questi anni, il progetto Coldiretti ha portato avanti un modello di sviluppo dell’agroalimentare italiano che guarda esclusivamente all’economia dei territori e fa leva sull’eticità del lavoro delle imprese agricole nazionali.
I principi e i valori della nostra campagna, si sposano al meglio con il desiderio di tutti i cittadini di migliorare il proprio stile di vita. Mangiare sano e stare in contatto con la natura sono un principio a cui tutti noi aspiriamo. In una frase ha portato avanti quell’”Italia che fa l’Italia”.