>> Asti-Cuneo. Quell’autostrada che non esiste

Pubblichiamo l’intervento del consigliere comunale di Costigliole, Enrico Cavallero, sull’autostrada Asti-Cuneo:

«Dopo anni e anni di battaglie  da parte di Sindaci, Presidenti di Provincia ed Amministratori di tutte le parti politiche, nell’estate del 1998 con la legge 295 venne finanziata l’attesissima autostrada Asti Cuneo A33. L’aspettativa di amministratori e cittadini trovava così conforto e si poteva quindi  decretare la fine  dell’isolamento di zone industriali, depresse e isolate, la fine delle lunghe code provocate dalle automobili dei lavoratori pendolari, la fine del passaggio di mezzi pesanti sulla  SS.231 del Turchino, unica strada di collegamento tra l’Astigiano, l’Albese e il Cuneese, che negli anni hanno provocato tantissimi incidenti con decine di morti.

L’entusiasmo però è durato pochissimo poiché lungaggini amministrative, indifferenza, contrasti tra i Comuni, ritardi, sequestri, e irregolarità hanno fatto sì che, da quando se n’è incominciato a parlare ad oggi, di anni ne sono passati trenta, con costi che si sono quintuplicati, mentre il completamento di quella che con molto azzardo viene chiamata autostrada A 31 è ancora lontano.

Oggi  si arriva a Cuneo con un’autostrada in parte terminata, in parte da completare e in parte ancora da progettare, con utenti obbligati a continui zig zag dovuti ai capricci di molti Amministratori che, in alcuni casi, obbligano gli automobilisti che la utilizzano ad allungare il tragitto.

Oggi si spendono ben due euro e dieci,   partendo da Asti, per percorrere 19 km in auto o in moto e diventano molti di più – anche oltre i sei euro – se alla barriera di Govone si transita con un autoarticolato o un mezzo speciale, decisamente troppi! Questa tratta è diventata una delle più care d’Italia se non la più cara (che ha  garantito alla società di gestione un introito di quasi
cinque milioni di euro in pochi anni). Per questi motivi  molti utenti, escono all’uscita di Motta, Govone e rientrano a Castagnito (meno di 5 km.) evitando così il costo del pedaggio alla barriera di Govone. In questo modo sulla vecchia statale nulla è cambiato:  il traffico, a causa del costo dell’autostrada, è rimasto immutato i disagi e i pericoli pure.In questi anni molti cittadini hanno inutilmente protestato, non rimane che sperare che  non si debba attendere di contare nuove vittime per correre ai ripari.»

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