Domenica 22 ottobre, nella Biblioteca G. Monticone di Canelli, il neo Premio Acqui Storia Roberto Roseano ha presentato il proprio romanzo storico L’Ardito, dedicato alla figura del nonno Pietro Roseano, tra i primi componenti dei Reparti d’Assalto creati nell’estate del 1917.
L’appuntamento, organizzato da Memoria Viva con l’ANA Gruppo Alpini di Canelli e l’Associazione Nazionale Bersaglieri, s’è articolato in più parti.
Massimo Branda ha innanzitutto ripercorso alcune delle ‘tracce’ che la Grande Guerra ha lasciato a Canelli: dalla toponomastica, all’affascinante storia della costituzione dell’ospedale della Croce Rossa nei locali di Via Giuliani messi a disposizione dal Cavalier Alberto Contratto con i 72 letti donati dal Cavalier Camillo Gancia, ospedale tuttora ricordato da una targa apposta nel cortile dell’edificio; dalle immagini delle celebrazioni canellesi del novembre 1921, in occasione del viaggio della salma del Milite Ignoto da Aquileia a Roma, all’inaugurazione del Monumento ai Caduti del novembre 1922, alla presenza del Duca di Bergamo; dalla cartolina ricordo del 7° Reggimento Artiglieria da Fortezza allora di stanza a Canelli, all’incredibile figura di Vittorio Montiglio, l’eroe bambino, giunto dal Cile a Canelli per poi raggiungere il fronte per guadagnarsi una medaglia d’oro al valor militare nelle fila degli Alpini Arditi.
Non è mancato un commosso ricordo dei caduti canellesi della Grande Guerra, 145 circa.
Il professor Vittorio Rapetti ha poi introdotto le peculiarità della Grande Guerra rispetto ai conflitti precedenti e ha efficacemente descritto la situazione del conflitto prima e dopo Caporetto, ripercorrendo le interpretazioni storiche di quella sconfitta. Ha poi introdotto il romanzo, collocandolo all’interno della storia del conflitto.
Roseano e Rapetti hanno poi dialogato sulle motivazioni che hanno spinto l’autore a scrivere un romanzo storico, così ricco di informazioni e note, su un argomento potenzialmente ‘scivoloso’ come quello degli Arditi. Roseano ha risposto di aver voluto rendere omaggio alla memoria del nonno, che mai parlava delle proprie esperienze belliche, e giustizia agli Arditi, dimenticati subito dopo la fine della Grande Guerra e, quando ricordati, automaticamente e abusivamente associati al Fascismo.
Il dialogo è stato scandito dalla proiezione di video, dalle letture di Enrico Salsi e dai brani musicali legati alla Grande Guerra eseguiti da Mario Lazzarino.
In definitiva, due ore di Storia, storie, emozioni, commozione.
Come conclusione, Memoria Viva ha annunciato l‘intenzione di lanciare, in collaborazione con le associazioni che vorranno aderire, un progetto per celebrare il centenario della fine della Grande Guerra (novembre 2018). Si cercheranno ricordi, reperti, testimonianze della Grande Guerra che potranno poi confluire in una mostra.