Anche il CERN dialoga con gli studenti del Pellati

“Noi alunni della classe 4^ C dell’Istituto “N. Pellati” di Canelli – scrivono Ylenia Sileo e Federica Abbate e allievi della classe 4^ CT del “Pellati” di Canelli – ci riteniamo più che fortunati e molto grati dell’opportunità concessa a noi dalla scuola di partecipare ad un progetto sulle ultime scoperte della scienza, raggiunte dai più importanti scienziati internazionali all’interno del CERN di Ginevra e non solo…

Ad argomenti scientifici abbiamo affiancato i nostri studi letterari, approfondendo autori come Pico della Mirandola, Giordano Bruno passando poi e a Pascal e Leopardi, giungendo al più recente “Pale Blue Dot” di Carl Sagan, tutti autori che si sono avvicinati al progresso umano, alle indagini scientifiche anche avanzate per la loro epoca, ma che si sono chiesti il perché l’uomo abbia questo grande privilegio: di poter capire con la propria ragione concetti così grandi e superiori alla propria limitatezza come l’idea di infinito.

Abbiamo avuto inoltre l’immenso piacere di intervistare grandi scienziati come il dott. Dario Menasce (docente universitario e scienziato del CERN), la dott.ssa Nadia Pastrone (Presidente della Commissione INFN per la Fisica delle particelle, che mantiene contatti e interscambi con gruppi di ricerca in altri Paesi del mondo), che hanno per anni lavorato fra gli USA e l’Europa presso importanti laboratori di acceleratori di particelle, ma abbiamo voluto anche rivolgere domande al nostro coetaneo Valerio Pagliarino (frequenta al “Pellati” di Nizza, Liceo “Galilei”), intervistato in merito al suo progetto LaserWAN per ottenere una connessione internet a banda larga laser (Valerio aveva vinto l’anno scorso il Concorso Giovani Scienziati della Commissione dell’UE).

Siamo entrati in contatto con il mondo della fisica delle particelle, con riferimenti obbligati agli esperimenti nelle “caverne dell’Higgs” del CERN di Ginevra, come gli Esperimenti Alice o CMS (Compact Muon Solenoid) che hanno condotto alla scoperta della particella all’origine della materia dell’universo (il Bosone di Higgs, Premio Nobel 2013) e che ha inserito un tassello fondamentale nella Teoria del Quasi Tutto (Modello Standard delle Particelle elementari), con le indagini sui neutrini all’interno del Gran Sasso d’Italia e con le ultime scoperte sulle onde gravitazionali (grazie agli enormi rilevatori come LIGO, che hanno ulteriormente permesso di capire la genialità e le capacità previsionali di Albert Einstein).

Abbiamo poi preso contatto con il mondo dell’astrofisica, dell’energia e della materia oscura, della enorme gravità dei buchi neri, della relatività ristretta e generale di Einstein ma anche con cenni alla fisica quantistica e, perché no, abbiamo anche fatto riferimento ad importanti opere della fantascienza del cinema, come “Interstellar” di Nolan (fondato sulle teorie elaborate dal fisico teorico Kip Thorne).

Abbiamo già preso contatti con il dott. Santangelo, scienziato della “Leonardo” di Torino, in particolare per la metodologia della ricerca e abbiamo intenzione di proseguire anche in altre direzioni.

Ai filmati delle interviste, aggiungiamo documentari esplicativi e animazioni per chiarire i concetti esposti, che benchè semplificati per noi dagli scienziati, rimangono comunque di non facile comprensione. La prima parte del filmato è già terminata, ma i lavori continuano con nostra grande partecipazione. L’ultima parte del lavoro implicherà la scelta finale degli argomenti da trattare, che permetterà di avere un film più fruibile, mentre le restanti parti costituiranno un archivio utilizzabile dai più interessati.

Vorremmo terminare con alcune considerazioni dello scienziato e divulgatore Carl Sagan.

Pale Blue Dot (pallido puntino azzurro), è una foto scattata dalla sonda Voyager 1 nel 1990 a 6 miliardi di km dalla Terra.

Lo scienziato Sagan, impressionato da quell’insignificante pallino blu, scrive: « Da questo distante punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi, è diverso. Guardate ancora quel puntino.

È qui. È casa. È noi. Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita. L’insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e raccoglitore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni “superstar”, ogni “comandante supremo”, ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole.

La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.

Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel trionfo, potessero diventare per un momento padroni di una frazione di un puntino.l nostro pianeta è un granellino solitario nel grande, avvolgente buio cosmico.

Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c’è alcuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.

La Terra è l’unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c’è altro posto, per lo meno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Colonizzare, non ancora.
Che ci piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l’astronomia è un’esperienza di umiltà e che forma il carattere. Non c’è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo.

Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l’uno dell’altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu, l’unica casa che abbiamo mai conosciuto» [Pale Blue Dot: A Vision of the Human Future in Space, 1994]”.