>> L’ospedale Cardinal Massaia modello per la prima certificazione italiana di ristorabilità

Ogni giorno le sue cucine assicurano 1700 pasti a filiera corta riservati ai ricoverati e ai dipendenti che pranzano alla mensa aziendale: l’ospedale Cardinal Massaia di Asti si distingue da tempo in Italia, e si è fatto conoscere anche all’estero, per il modello di ristorazione collettiva attuato con il progetto 2Q (Qualità Quotidiana). Il contesto ideale per ICIM, Ente di Certificazione Indipendente fondato a Milano nel 1988, per validare la prima certificazione italiana di RistorAbilità, schema di ristorazione sostenibile applicato per la prima volta dopo uno studio “sul campo” nelle cucine del Massaia.

Qui, in un arco di tempo di circa dodici mesi, sono stati testati i parametri della futura certificazione. Lo schema di RistorAbilità è rivolto a tutte le aziende che si occupano di catering e ristorazione fuori casa, ma anche a tutte le organizzazioni pubbliche e private che forniscono pasti attraverso un servizio di ristorazione collettiva, come appunto le scuole e gli ospedali. Per il valore del proprio lavoro, il Cardinal Massaia di Asti, dopo aver collaborato alla nascita della nuova certificazione, oggi è stato anche il primo soggetto a esserne insignito.

La certificazione attesta la presenza e l’efficacia di un sistema di gestione “sostenibile” di ogni aspetto del ciclo della ristorazione – dalla progettazione dei menu all’approvvigionamento delle materie prime, dal trasporto dei prodotti allo smaltimento dei rifiuti – con i molteplici obiettivi di garantire la salubrità e la bontà dei pasti, il benessere e la convenienza economica sia per i singoli che per la collettività, riducendo al contempo l’impatto ambientale, i rischi per la salute dei consumatori e dei lavoratori e gli sprechi dovuti a una cattiva gestione delle risorse energetiche. La sostenibilità non è più quindi il mero risultato di comportamenti virtuosi, ma il frutto di una politica e di una strategia volte al miglioramento continuo, monitorati attraverso indicatori misurabili.

I valori su cui si basa la sostenibilità: legame con il territorio e attenzione verso le parti interessate; innovazione e miglioramento; competitività e sostenibilità economica; energia, acqua, gestione rifiuti, biodiversità e sostenibilità ambientale; tutela della sicurezza, della salute e responsabilità sociale.

“La certificazione di RistorAbilità, rilasciata da una parte terza, –  dice Enza Laretto, responsabile dell’Area Sociale ICIM –  garantisce che gli obiettivi definiti dall’ente erogante del servizio di ristorazione siano in linea con le strategie di salute, benessere e sostenibilità europee e nazionali e che i principi dello sviluppo sostenibile vengano applicati in modo sistematico”. E continua “Certificare il Cardinal Massaia non è stato “difficile”: se è vero che lo schema di RistorAbilità è, in un certo senso, anche la summa delle best practice già attuate sul territorio italiano, l’Ospedale astigiano ne è un eccellente esempio, che dovrebbe servire da riferimento per amministrazioni pubbliche e imprese private del comparto”.

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