Sono in dirittura d’arrivo, a Calosso, i lavori di ristrutturazione dell’edificio di culto della Chiesa Evangelica prospiciente la piazza principale del paese, messo a disposizione della comunità per ospitare il Museo di Identità Future.
Una volta restituito alla comunità, il “contenitore sacro” sarà sede di un allestimento permanente pensato come un’esperienza “immersiva”, grazie alla proiezione di immagini e filmati che
valorizzeranno tradizioni orali e materiali. Quello che sta per nascere infatti, è “un luogo di memoria critica e attiva, dove la cultura del paese sarà tenuta viva per essere consegnata alle nuove generazioni. Un luogo di bellezza, narrazione, di ritrovate radici, di memorie”: così lo descrivono l’antropologo Piercarlo Grimaldi e il sociologo Enrico Ercole, che in questi anni hanno lavorato al recupero delle tradizioni del piccolo centro piemontese, su iniziativa dell’amministrazione comunale, della Pro Loco, dell’Associazione Amici di Calosso, del comitato scientifico di cui fanno parte con Salvatore Leto, già direttore del Teatro Alfieri di Asti, gli artisti Giorgio Conte e Giancarlo Ferraris, Adriano Da Re, già segretario generale della Fondazione Torino Musei e Mauro Ferro, presidente della Pro Loco.
Il comitato scientifico ha lavorato individuando e intervistando personaggi chiave della comunità.
Sono state registrate interviste riguardanti i saperi che costituiscono il patrimonio culturale del paese e le traiettorie di futuro che la comunità persegue.
Sono state inoltre effettuate rilevazioni di luoghi, archivi, musei, oggetti e immaginario popolare.
Nel Museo che ospiterà i primi frutti di questi studi, i filmati realizzati dal filmmaker Andrea Icardi illustreranno, di volta in volta, il paese di Calosso, le tradizioni e la cultura vitivinicola che lo
caratterizzano, approfondendo ad esempio i temi del vino e della vendemmia, le stagioni della vigna, la fiera del Rapulé, gli oggetti della tradizione, i racconti dei calossesi intervistati.
Il Museo stesso sarà un luogo “dinamico”, sui cui schermi la narrazione filmica si articolerà e si arricchirà col tempo, offrendo al visitatore gli strumenti per leggere e capire le tradizioni e le memorie
del passato e individuare le tracce dei percorsi futuri non soltanto di Calosso, ma più in generale dei paesi e dei territori delle colline del Monferrato e delle Langhe.
Dice Piercarlo Grimaldi: “L’intenzione è quella di coniugare la tradizione con la complessità sociale e la postmodernità. Il Museo sarà infatti un luogo di postmodernità, in cui si recupera la tradizione e la si insegna, nel rispetto pieno del paesaggio, della biodiversità, con l’attenzione necessaria alla sostenibilità”.
“Il recupero – spiega ancora Grimaldi –assume un senso non solo limitato alla comunità calossese.
Nei progetti di Identità Future c’è quello di creare un “passaporto” che guidi il visitatore “alla ricerca dell’altrove”, verso altri musei delle colline del Piemonte meridionale. L’allestimento dello spazio
museale darà conto di un orizzonte interno – quello fisico costituito dalle vie e dagli edifici di Calosso e quello culturale dei valori e dei modelli di comportamento evocati dai filmati – e di un orizzonte
Comune di Calosso esterno costituito dalla materialità e dall’immaterialità del paesaggio collinare circostante, di cui
l’edificio della Chiesa Evangelica che ospiterà il museo è memoria tangibile”.
Commenta il sindaco di Calosso, Pierfrancesco Migliardi: “Calosso rappresenta da sempre sinonimo di qualità e di bellezza. I suoi vigneti e i suoi panorami regalano quotidianamente sensazioni uniche.
Il territorio poi offre vini e prodotti in grado di soddisfare i palati più raffinati. Ma ciò che soprattutto conferisce a Calosso elementi di unicità è il fatto di trovarsi in mezzo a due territori – Monferrato e
Langhe – che caratterizzano profondamente l’espressione dei paesaggi. A Calosso si parla non di paesaggio ma di paesaggi: questo perché chi si ferma nel nostro paese può godere di punti di
osservazione meravigliosi, tutti diversi. Calosso si candida a pieno titolo come meta per un turismo di qualità, non solo per l’enogastronomia ma per la cultura ad ampio spettro. Lo sforzo dell’Amministrazione e delle associazioni operanti sul territorio è indirizzato a mantenere vivo il paese, offrendo la possibilità di apprezzare i ritmi lenti della natura, le bellezze di un paesaggio unico, con la capacità di accogliere i turisti come graditi ospiti”.
A partire dall’autunno, “Identità Future” detterà l’agenda culturale di Calosso: l’inaugurazione della permanente nella Chiesa Evangelica è fissata per il prossimo 14 ottobre, quando si terranno un convegno dal titolo “La Vite è bella – I paesi della vigna e del vino” e una straordinaria serata di spettacolo dedicata al progetto. Insieme al Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato si sta anche mettendo a punto un programma di appuntamenti per i prossimi mesi, il cui cuore sarà l’universo di valori che ruota attorno a “Identità Future”.