L’ex sindaco Oscar Bielli sulla decisione dell’amministrazione canellese di tassare il turismo

BIELLI OSCARSulla decisione della amministrazione canellese d’introdurre una nuova tassa sul turismo interviene l’ex sindaco di Canelli Oscar Bielli: «Ha suscitato qualche perplessità, commento critica, la decisione della Amministrazione di tassare il turismo. Quello, per intenderci, che dobbiamo ancora conquistare e che, per non sbagliare, decidiamo di mungere (per usare una efficace espressione einaudiana). Tutto nella norma: la critica ad una decisone calata dall’alto, la tassazione, non solo di una presunta risorsa, ma di qualche cosa che ancora deve nascere.

Volessimo attingere alla saggezza popolare piemontese diremmo: “mangé el bucein an tla pansa dla voca”.
Dirò subito che non mi scandalizza il provvedimento in quanto tale, anche se avrei dimostrato meno voracità. Mi colpisce la mancanza di progettualità, l’improvvisazione, la sindrome da “uomo solo al comando”, che colpisce, evidentemente, gli ex ciclisti.

Quell’atteggiamento che io ho definito “l’isolamento dei migliori”. “Facciamo squadra!” è stato il grido lanciato all’unisono nel dopo Quatar. L’Unesco deve unire il territorio! Diamoci delle progettualità condivise! …E noi cominciamo, da soli, col tassare le nostre potenziali vittime. Non era forse meglio predisporre un tavolo di confronto con altri Comuni? Predisporre una politica di accoglienza, oltre che di emungimento, condivisa? Convincere noi stessi, prima ancora che i turisti, di saper vivere un progetto territoriale?

La filosofia pare essere la stessa degli autovelox … “lo facciamo per voi, per il vostro bene!” E intanto “si fa cassa”.
Ricordo il finanziamento della Regione Piemonte (progetto Muda € 2.300.000 per il periodo 2007-2013) alla comunità collinare Tra Langa e Monferrato, quella da cui Canelli è uscita. Penso agli accordi intercomunali per mettere in sicurezza la Valle Belbo (invaso), la soluzione dell’atavico problema idrico estivo, la costituzione del primo distretto industriale del Piemonte (1998), il Cisa, quando Canelli contava qualche cosa. Tutti progetti, e ve ne sarebbero altri, fortemente voluti e gestiti in una logica di territorio, condivisi con altri. Con le difficoltà, si capisce che da soli, in particolare oggi, non si va da nessuna parte. Non ci deve quindi scandalizzare della gabella di euro 1.5, ma della certezza di essere soli!»