Calici in alto per i 25 anni delle Donne del vino. Le piemontesi hanno scelto un luogo cult del Piemonte, la Mole Antonelliana di Torino, per festeggiare l’anniversario e raccontare un quarto di secolo di storie, amicizie, lavoro e tanta solidarietà.
Dall’88 ad oggi le Signore delle vigne e del vino hanno donato oltre 100 mila euro per progetti di solidarietà. “E’ il lato femminile dell’imprenditoria” dice Francesca Poggio, produttrice di Gavi, appena eletta delegata del Piemonte. Al suo fianco ci sono la presidente nazionale Elena Martusciello e quattro delegate che si sono succedute in 25 anni: la prima fu Claudia Ferraresi (La Morra), poi Cristina Ascheri (Bra), Mariuccia Borio (Costigliole d’Asti), Michela Marenco (Strevi). Assenti giustificate Rosalba Lalla Riccadonna (Costigliole d’Asti) e Susanna Galandrino (Nizza Monferrato). Donne, ma prima di tutto imprenditrici: chi in vigna, chi dietro ai fornelli, chi con la penna e le parole. Vignaiole, ristoratrici, enologhe, sommelier e giornaliste. Oggi la delegazione piemontese conta 108 socie.
E’ Mariuccia Borio, vignaiola di Costigliole d’Asti, a ricordare l’impegno solidale al femminile: “Negli anni abbiamo aiutato il padre missionario Giovanni Onore a proteggere la foresta amazzonica, comprando 50 ettari: si tratta di una collina nel villaggio di Otonga, in Ecuador, a cui abbiamo dato il nome di Oasi Piemonte”. Il Progetto Otonga oggi sono oltre 2000 ettari protetti. “Per ringraziarci – ricordano le Donne del vino – undici fiumi dell’Amazzonia sono stati battezzati con nome di vini piemontesi: Asti, Piemonte, Monferrato, Lessona, Barbaresco, Barolo, Boca, Gavi, Ghemme, Sizzano, Fara, Gabbiano”.
Le Donne del vino del Piemonte hanno creato negli anni una cantina didattica ad Asti (Villa Paolina) e coinvolto i bambini delle scuole nella creazione di etichette. Da ricordare ancora il progetto Raimbow che sostiene il lavoro di 25 donne di una cooperativa dello Zambia con l’associazione Giovanni XXIII di don Oreste Benzi. La chef Marina Ramasso è stata protagonista di molte cene ai festival del cinema di Cannes, Berlino e Venezia con la Film Commission di Torino. Una targa di riconoscenza è stata consegnata alla giornalista José Pellegrini (lavorò al Corriere dei Piccoli e viene ricordata come la “mamma dei puffi”, perché diede il nome ai cartoni animati blu), in prima linea da 25 anni e prima addetta stampa dell’associazione nazionale.
L’impegno delle Donne del vino prosegue con un’iniziativa benefica presentata al Vinitaly: parte del ricavato della vendita del libro “Una donna il vino un destino”, storia della socia e prima diplomata sommelier d’Italia Laura Pesce di Nizza Monferrato, sarà utilizzato per comprare le scarpe della divisa scolastica a 260 bambini di Otonga.
“Le scarpe – spiega padre Onore – sono una parte essenziale dell’attrezzatura scolastica per ogni bambino. In Ecuador la scuola è teoricamente gratuita, ma se il bambino si presenta a scuola senza le scarpe “regolamentari” e scelte dal direttore, viene rimandato a casa. Un contadino o manovale deve destinare il salario di due mesi per comprare tutto il necessario per la scuola per il suo bambino”.
La prossima presentazione del libro sarà a “Libri da gustare”, la 17a edizione del salone del libro enogastronomico a La Morra, evento ideato dalla socia Claudia Ferraresi. Le Donne del vino allestiranno un banco d’assaggio con le etichette dalla Sicilia al Piemonte.