>> Le dieci candeline della ‘Casa nel Bosco’ di Cassinasco

Giovanni Filipetti e la moglie Guglielmina Risotti hanno festeggiato, insieme al  figlio Francesco di 14 anni, i primi 10 anni della loro attività di ristoratori. Per l’occasione erano presenti i giornalisti locali con cui hanno  condiviso il percorso del decennio. Tra gli invitati anche l’avvocato canellese Louis Giorno, a cui il ristoratore staccò la ricevuta fiscale n. 1, il sindaco di Cassinasco Sergio Primosig e l’assessore canellese Paolo Gandolfo, nei panni dell’Assedio, che, al termine della serata, ha consegnato a Gianni e Mina una pergamena ricordo. Nel lontano settembre di 10 anni fa, infatti, i militari dell’Assedio di Canelli, avevano presenziato l’inaugurazione del locale, in costume secentesco.

Il giornalista enogastronomo Beppe Orsini, che  ha seguito, man mano, l’ascesa professionale di Gianni e Mina, avendo contribuito lui stesso al loro lancio televisivo, ha ripercorso la bella avventura dei due ristoratori che nel 1995 ristrutturarono il vecchio casolare di famiglia, immerso in un bosco dell’Alta Langa, in regione Galvagno di Cassinasco. Nel 2002 divenne la loro dimora e dal 1 settembre dello stesso anno, la sede della loro nuova attività. Una via di mezzo tra ristorante ispirato alla cucina contadina locale e raffinato agriturismo. Entrambi autodidatti, ma con  profonda conoscenza delle tradizioni enogastronomiche locali, Mina da subito si occupò della cucina, Gianni della sala, e, nello stesso tempo, dell’orto di 400 mq con serra e del frutteto di 2000 mq (una settantina di varietà di piante, dai meli antichi alle marasche, ai ribes). All’ingresso, in pieno sole, fu creato  anche un piccolo giardino di piante ed erbe aromatiche (tra cui la lavanda che tanti piatti audaci ha ispirato Gianni e Mina).

I clienti hanno apprezzato fin dall’inizio la sapiente affabulazione di Gianni, la cura dei dettagli nell’illustrare il menu, dagli ingredienti alla preparazione, compresi gli abbinamenti dei piatti coi vini, sempre nell’ottica di valorizzazione del territorio e delle sue tipicità (la carta dei vini annovera soprattutto etichette piemontesi e locali). La fortunata partecipazione alla trasmissione televisiva “La prova del cuoco” rappresentò nel 2008 l’occasione per farli conoscere e apprezzare da pubblico e intenditori.

Il toscanaccio Beppe Bigazzi nel suo libro “Osti Custodi” citò due ristoranti piemontesi, tra i quali la Casa nel Bosco di Gianni e Mina. Nella Guida di Massobrio dal 2004 il ristorante è citato interrottamente. Nel 2007 è segnalato anche dalla Guida alle Osterie d’Italia di Slow Food. Ultimamente anche la “Guida ai ristoranti con orto a Km 0”  dedicò loro una pagina intera.

Nelle foto ricordo Gianni e Mina, non dimenticando chi ogni giorno condivide la loro fatica, hanno posato anche con Donatella, sorella di Mina, recentemente acquisita in cucina e Franca che collabora da tempo alla buona riuscita dei piatti. Per festeggiare l’anniversario, nel mese di settembre,  ai clienti saranno offerti confezioni di confetture preparate con i frutti della loro terra.