Il Comitato Pro Oratorio di Nizza attende chiarimenti dal sindaco Flavio Pesce

SONY DSCL’Oratorio di Nizza Monferrato continua a far parlare di sé. Il 21 agosto scorso il Comitato Pro Oratorio, costituitosi un anno fa, chiedeva chiarimenti al sindaco Flavio Pesce in merito al cambio di destinazione d’uso del complesso denominato Oratorio.

Uno striscione dell’Oratorio, benedetto da Papa Francesco la scorsa primavera, ne è diventato il simbolo. Nelle prime settimane d’agosto è rimasto esposto in piazza del Comune e lo è, ora, in viale Umberto I.
Il Comitato, costituitosi il 12 agosto 2013, con il duplice scopo d'”impedire alla diocesi di effettuare una speculazione edilizia con il consenso dell’amministrazione comunale” (come recita l’atto costitutivo del Comitato), oltre a quello di sostenere la causa di beatificazione di don Celi, cominciò ad allertarsi particolarmente nell’autunno 2012 quando si cominciò a parlare di una variante al piano regolatore per rendere edificabile il campo da calcio.

mappaAttraverso il suo sito web il Comitato pubblica le informazioni utili per approfondire la questione.
Tra le altre cose, vi si legge di una email inviata al sindaco di Nizza dall’architetto Ezio Bardini, estensore del Piano Regolatore Urbanistico, lo scorso 21 marzo, nella quale faceva riferimento ad un protocollo d’intesa già presentato e firmato dal Vescovo di Acqui per la realizzazione di un progetto che prevederebbe la costruzione di un nuovo campo da calcio e la nuova sede della bocciofila interamente a spese della diocesi su terreno messo a disposizione in regione Campolungo dal Comune in sostituzione di quelli attualmente esistenti nel complesso dell’Oratorio (che necessiterebbero di importanti interventi di manutenzione).

Il Comitato pro-Oratorio, guidato da Luigino Torello, ritiene “sbagliato” il progetto e si propone di “rivitalizzare le molteplici attività attualmente presenti all’interno dell’Oratorio, “da sempre centro di aggregazione della nostra gioventù, assieme alle opportunità sportive che offre e sarebbe in grado di offrire ancora di più”. “Salviamo per loro (per i nostri figli e per i nostri nipoti, ndr) un posto sicuro dove poter crescere, giocare, imparare, sorridere e volersi bene!” facciamolo anche per noi: l’Oratorio è lo spazio di tutti, la casa di tutti, di tutte le famiglie; luogo di amicizia, luogo di incontro, di festa, di cultura!”

Nel 1907 Don Fligura inaugurò l’attuale struttura dell’Oratorio, sulla strada verso Vaglio Serra (terreno donato dalle suore confinante con l’Istituto Ns. delle Grazie fondato da Don Bosco), dopo che quella costruita nel 1897, sulle sponde del torrente Belbo, fu quasi spazzata via dall’alluvione del 1905.
Nel 1912 la struttura venne ampliata, mentre nel 1923 si iniziò a costruire il teatro e il campo sportivo, dove nel 1924 nacque la Voluntas, la società sportiva oratoriana che da allora sino ad oggi si occupa dell’attività calcistica giovanile. Nel 1924/1925 viene cintato il campo sportivo. La vita oratoriana prosperava, anche se dovette fare i conti con la chiusura delle associazioni cattoliche nel 1931.
Nel 1941 arrivò a Nizza don Celi, sacerdote salesiano, che diede un impulso straordinario all’opera salesiana e all’Oratorio (ove visse 54 anni), cui dedicherà gran parte delle sue energie, facendone una scuola e una palestra di vita. L’entusiasmo e l’energia di don Celi daranno una svolta significativa all’Oratorio che, nel secondo dopo guerra, fu in parte ricostruito.
Il parco giochi si arricchì e nel porticato si aprirono sale per adunanze, per giochi e proiezioni, mentre la chiesa venne abbellita con artistiche statue. Il campo sportivo venne adeguatamente attrezzato e diventò sede di importanti incontri calcistici, mentre il teatrino assunse dignità di vero teatro (utilizzato ancora oggi).
Nel 1960 Don Celi ordinò i lavori di ampliamento del campo che furono terminati due anni dopo.