Nei primi giorni di settembre, a conclusione di attività ispettive ad aziende agricole e cooperative, la Guardia di Finanza di Canelli, in collaborazione con la Previdenza Sociale di Asti, ha accertato, nel maggio 2015, l’impiego di 106 lavoratori in nero nel settore viticolo.
Alcune cooperative agricole coinvolte, rette “per lo più” da stranieri, offrivano manodopera a basso costo, utilizzando prevalentemente cittadini di nazionalità extracomunitaria.
Oltre ai 106 lavoratori impiegati senza alcun tipo di tutela previdenziale ed assicurativa, se ne affiancavano altri che operavano nei vigneti in violazione alla normativa sui contratti di appalto.
Gli imprenditori agricoli affidavano a terzi, con obbligo di risultato, la raccolta delle uve, senza intervenire in alcun modo nella gestione delle maestranze, mascherando un vero e proprio impiego di manodopera alle dirette dipendenze dell’agricoltore ed eludendo qualsiasi obbligo tributario e previdenziale derivante dall’assunzione diretta.
A seguito di ulteriori controlli e ispezioni sono stati scovati altri 35 braccianti irregolari e 4 lavoratori completamente “in nero”, per lo più di origine macedone e bulgara.
Una decina dei lavoratori irregolari erano stati ospitati in un vecchio, isolato e fatiscente cascinale in campagna, ricavando posticci alloggi in ambienti privi di ogni requisito igienico-sanitario.
Per il periodo invernale, come riscaldamento, era stato approntato un sistema di stufette a gas, potenzialmente pericoloso per possibili esalazioni di monossido di carbonio.
La struttura è stata fatta sgomberare con urgente provvedimento del sindaco di Castagnole delle Lanze (AT) dalla competente Azienda Sanitaria Locale.
Inoltre, sono stati sequestrati 200 pacchetti di sigarette di contrabbando verosimilmente destinati ai lavoratori.
All’esito delle attività di verifica, sono state constatate violazioni fiscali relative all’omesso versamento di Iva, alle ritenute fiscalie alla contabilizzazione di costi per un ammontare complessivo di circa 150.000 euro.