L’ ARchivio TEatralità POpolare della Casa degli Alfieri sta sviluppando dallo scorso anno la nuova sezione del progetto “Banco delle Memorie” dal titolo “La tavola d’Antan – tramandare i saperi, tramandare i sapori”, realizzata con la Regione Piemonte per la valorizzazione del patrimonio culturale e immateriale piemontese.
Sul sito internet di ARchivio TEatralità POpolare (www.archivioteatralita.it) e sul canale Yotube “Banco delle Memorie” lo scorso weekend era stato pubblicato il nuovo video documento con protagonista lo storico Gianluigi Bera dal titolo “La bagna cauda – dalla storia alla tavola”, che ha già avuto oltre seicento visualizzazioni nei primi giorni di programmazione.
Ora, proseguendo un percorso tematico del periodo di racconto della bagna cauda, piatto principe della cucina piemontese tradizionale, in collaborazione con la rivista Astigiani in occasione del “Bagna Cauda Day” ed in particolare con la Cia – Agricoltori Italiani di Asti ascolteremo e vedremo il racconto di alcuni produttori astigiani degli ortaggi che accompagnano di solito questo piatto: il cardo gobbo di Nizza Monferrato raccontato dal cardarolo Vittorio Quaglia e peperoni ed altre verdure di stagione coltivate da Marco Pomato, intervistati nei loro orti.
Commenta Alessandro Durando, presidente della Cia – Agricoltori Italiani di Asti: “E’ molto importante che il mondo agricolo venga raccontato dagli agricoltori: sono i custodi delle tradizioni del territorio e sono la sua memoria; essa viene portata all’attenzione di tutti anche attraverso questo progetto. Questi documenti video aiutano le persone a capire che i prodotti hanno un’anima, hanno un volto e sul territorio ci sono persone che in modo silenzioso con passione, costanza e tradizione lo coltivano. Il prodotto è fatto di persone, il territorio è fatto di persone; l’agricoltura è qualcosa di vivo che va curato e tutelato e questo emerge in questo progetto, di cui siamo fieri e orgogliosi di farne parte.”
Venerdì 20 novembre verrà pubblicato il nuovo video “La bagna cauda – a proposito del cardo gobbo”:
il cardarolo Vittorio Quaglia illustra in esso le peculiarità del pregiato vegetale.
Con l’inquadramento storico a cura di Gianluigi Bera, il video è un approfondimento tematico sulle caratteristiche di questa particolare varietà vegetale (tutelata da un Presidio Slow Food) che viene coltivata esclusivamente in una manciata di comuni astigiani lungo il corso del torrente Belbo, su terreni alluvionali. Il simpaticissimo Vittorio, che è Referente dei produttori del Presidio Slow Food e membro del Consorzio di Tutela del Cardo Gobbo di Nizza Monferrato, illustra tutte le fasi della coltivazione e le proprietà organolettiche che distinguono lo “Spadone” da ogni altro cardo in commercio, e ci fa dunque comprendere perché il consumo di questo prodotto straordinario è legato a filo doppio alla bagna cauda. Dalle sue parole apprendiamo anche che le tecniche di coltivazione sono totalmente manuali, nel rispetto della tradizione e dell’ambiente, e non potrebbero essere altrimenti proprio per le peculiarità della specie.Il venerdì successivo 27 novembre invece uscirà il video con Marco Pomato, dell’omonima azienda agricola di Incisa Scapaccino, sulle verdure di stagione.staff dell’ARchivio TEatralità POpolare della Casa degli Alfieri, con la regia video del videomaker Diego Diaz.