Sabato 16 novembre, alle 17, nella Biblioteca Monticone Canelli (Via G.B. Giuliani 29), verrà proiettato il film Il ciliegio di Rinaldo di Alessandro Azzarito.
Il film racconta l’incredibile storia d’amicizia tra Emanuele, giovane rampollo di una famiglia di medici, e Rinaldo, un vecchio senza figli, che sfida la morte per insegnare a Emanuele a “leggere la natura” e a realizzare il suo sogno, diventare contadino, nonostante i desideri della famiglia e le pressioni della società.
“Ho incontrato questa storia quasi per caso – racconta il regista canellese Alessandro Azzarito, che sarà presente alla proiezione – ma questa amicizia fuori dal comune tra Emanuele e Rinaldo ha subito toccato corde profonde dentro di me. Una risonanza emotiva che trova forse la sua origine nella mia biografia personale, quando da ragazzo accompagnavo mio padre, commerciante ambulante, nelle visite ai suoi clienti, arcaici contadini del Monferrato astigiano, che si esprimevano solo nella loro lingua “terrosa”. Fedele all’insegnamento di Cesare Zavattini, una delle figure più rilevanti del neorealismo italiano, per cui “Il tentativo vero non è quello di inventare una storia che somiglia alla realtà, ma di raccontare la realtà come fosse una storia”, ho intrapreso questo viaggio insieme a Emanuele e Rinaldo. Un viaggio che ha rappresentato per me un’avventura umana sorprendente prima che professionale.”
Il Ciliegio di Rinaldo è risultato vincitore della ventiduesima edizione del torinese Glocal Film Festival, scelto da una giuria presieduta dal regista Marco Ponti tra i 5 documentari del concorso Panoramica Doc. Queste le motivazioni della giuria: “Un film che parla dritto al cuore. C’è il tempo che passa, il sapere da consegnare in buone mani prima che sia troppo tardi, c’è il silenzio, l’amicizia, la natura, e c’è il futuro, nel quale storie del genere fanno tornare a sperare. Ci siamo emozionati a seguire Rinaldo e abbiamo desiderato di essere lì, con le scarpe sporche di terra e lo sguardo lassù, verso le nuvole, con lui che ci dice di salire fino in punta all’albero dove nessuno è salito e poi di metterci bene in piedi, dritti, senza paura. Per questo è un piacere e un onore consegnare ad Alessandro, ma anche a Emanuele e, idealmente, a Rinaldo, il premio Torèt ‘Alberto Signetto’ per il miglior documentario”. Il film ha inoltre ottenuto il riconoscimento di miglior lungometraggio nella sezione Earth’s Breath del Festival Cinema e Ambiente Avezzano (L’Aquila) e ha partecipato all’Italian Film Festival USA 2022.
L’evento è a ingresso libero, ha il patrocinio del Comune di Canelli ed è frutto della collaborazione tra Memoria Viva, Biblioteca G. Monticone, Valle Belbo Pulita, Unitre Nizza-Canelli e CLUB per l’Unesco di Canelli.
Alessandro Azzarito
Nato ad Asti nel 1967 e cresciuto a Canelli, studia al Dams e frequenta un laboratorio presso la scuola di cinema fondata da Ermanno Olmi a Bassano del Grappa. Nel 1994 gira “Myriam”, il suo primo cortometraggio documentario. Realizza programmi e documentari per la neonata TV della CEI: Sat 2000. Nel 1999 è volontario in una missione italiana della Patagonia argentina e lì realizza il breve documentario “Rayito de Sol”. Ha realizzato brevi fiction e documentari in collaborazione con diverse realtà del territorio: ha partecipato alla produzione dei primi tre cortometraggi di Francesco Ghiaccio e Marco D’Amore; ha realizzato con l’Associazione “C’era una volta” due progetti legati agli eventi della Shoah in Piemonte.
Ha collaborato a produzioni per il digitale e la TV. Attivo nell’insegnamento nelle scuole superiori del Monferrato. Da anni conduce, come freelance, corsi teorici e pratici di produzione audiovisiva per studenti, con la realizzazione di cortometraggi e web serie.