Su per giù fanno una “brenta”, la misura usata dai vignaioli tanto per restare legati al territorio. Ma, una volta tanto, non si tratta di vino venduto o acquistato, bensì di un elemento basilare per la vita: il sangue. Tanto ne ha donato Giuseppe Ascone nella sua lunga appartenenza alla Fidas, l’associazione dei donatori canellesi che due settimane fa ha festeggiato il cinquantanovesimo di fondazione.
Traguardo che Ascone ha tagliato con tutti gli onori: la consegna della quinta medaglia d’oro, un traguardo ambito al quale pochi approdano. Tenacia, costanza, altruismo e anche buona salute hanno permesso al donatore canellese di arrivare alle 150 donazioni, un vero record. Quando è stato premiato dall’assessore Raffaella Basso, Giuseppe Ascone si è schermito con poche, essenziali parole. “Per me donare sangue è sempre stata un’attività di servizio verso gli altri, un modo per rendermi utile offrendo ciò che ho”. Il vero spirito del donatore.
Nella foto, Giuseppe Ascone con le cinque medaglie d’oro per le 150 donazioni raggiunte e il diploma alla festa della Fidas.