Sabato 23 marzo, dalle ore 16,30 fino a tarda notte, Canelli ha celebrato la 56^ “Festa del donatore di Sangue Fidas”, grande festa che, ogni anno, premia coloro che hanno raggiunto i traguardi nelle donazioni di sangue, stende bilanci e previsioni. A celebrare la santa Messa, in San Tommaso, c’era anche il vescovo di Acqui, monsignor Pier Giorgio Micchiardi che ha ricordato come «la solidarietà sia il filo conduttore della vita sociale e cristiana».
Il presidente Mauro Ferro, ancora in convalescenza, dopo l’incidente di due mesi fa, ha ricordato che «sono stati premiati 54 donatori, tra cui due medaglie terze d’oro», che «in 56 anni il gruppo canellese ha donato 34 mila 500 sacche, pari a 13 mila 800 litri di sangue» e che, secondo la dirigenza della Fidas locale, nel 2014 «i risultati dell’anno scorso saranno bissati, nella speranza di poterli superare».
La responsabile di zona Rita Poglio e il segretario Simone Solaro, si sono dichiarati «molto soddisfatti per aver chiuso il 2013 in crescendo con 64 nuovi donatori, in maggioranza giovani, donne e molti stranieri. Un traguardo in controtendenza rispetto al resto del Piemonte, segno che Canelli è una città attenta e solidale».
Solidarietà rimarcata dal sindaco Marco Gabusi: «In Canelli è fitta la rete di associazioni che rappresentano il nerbo sociale della città, ricchezza alla quale Canelli non può fare a meno».
Durante la premiazioni. Tra gli insigniti due famiglie di Loazzolo, i Colla e i Gallo, con padre, madre e figli donatori. Tra loro Carlo Colla, membro del direttivo Fidas che ha raggiunto il traguardo delle cento donazioni e la terza medaglia d’oro, Giuseppe Gallo, che ha offerto il braccio per 75 volte e ricevuto la seconda medaglia d’oro. Un altro loazzolese, Pietro Cirio titolare dell’azienda vinicola Pianbello, ha raggiunto le cinquanta donazioni e il primo distintivo d’oro.