“Ra vita a variva manc na cansòn” (la vita non valeva nemmeno una canzone) dice Armando Marengo, classe 1918, nell’intervista a Beppe Fenocchio che nel settimo numero della rivista “Langhe, cultura e territorio” fa conoscere vicende inedite di guerra raccontate da Franco Cavallotto, Carlo Capra, Giovanni Sappa, Oreste Francone, Franco Mozzone e Amedeo Rocca, protagonisti insieme a tanti altri di memorie ritrovate su una rivista che appena esce è quasi subito esaurita.
Una vita non valeva una canzone ma sette vite almeno una canzone la meritavano. E’ quanto è successo ai tre fratelli mezzadri Michele, Pietro e Vittorio Rivera, ai loro amici Giovanni Bruno, Giacomo Cane e Teresio Sandri e ad Amilcare Prunotto, barbaramente uccisi dai nazifascisti il 19 novembre 1944 in località Cerrini del Comune di Mango, non lontano dal pilone Chiarle che ancora oggi ne ricorda l’eccidio. Il testo di una canzone ritrovata con la quale i cantastorie fecero conoscere quella tragedia nei giorni di mercato ad Alba, Dogliani, Santo Stefano Belbo e in altri paesi diventa occasione per un incontro di memoria assolutamente da non perdere.
Allle ore 21 di venerdì 27 aprile, al Centro Culturale San Giuseppe di Alba, alla presenza dei familiari e dei parenti di quelle giovani vittime, verrà presentato il video documentario “L’urlo soffocato” realizzato dal prof. Guido Boffa e rivivrà la canzone popolare di sgomento e di commozione cantata in quegli anni. Si parlerà dei civili, senza storia e senza colpa, che il tritacarne della guerra ha stroncato in quei giorni terribili.