E’ mancato ieri 25 gennaio, all’ospedale di Alba, Giovanni Negro, partigiano solitario delle colline alte, ideatore della Casa delle Memorie, sede-museo dell’Associazione Culturale Arvangia che in un comunicato annuncia: “Lo accompagneremo alla sua ultima dimora venerdì 28 gennaio, trovandoci alle 15 davanti al cimitero di Neive.
Nato a S. Bovo di Castino ( Cn ) il 27 febbraio 1925, è morto all’ospedale di Alba proprio alla vigilia dei giorni della memoria, concludendo l’esperienza davvero esemplare di cinquant’anni vissuti a testimoniare gli orrori della guerra, la prigionia e i campi di concentramento a migliaia di studenti piemontesi, europei e argentini.
La sua voce che tace, per sopraggiunte complicazioni dovute alle “ferite di guerra”, lo affianca ad altri autorevoli testimoni della storia del Novecento, dal partigiano albese Libero Porcari, all’ex internato Angelo Travaglia, ai maestri di vita e resistenza Ugo Cerrato e Augusto Pregliasco, al comandante “Paolo”, all’indimenticabile partigiano gentiluomo Sergio Gorzegno, originario di Gorzegno, per lunghi anni promotore di rivincita culturale in quel di Carignano.
Partigiano di collina e di montagna, con doppio nome di battaglia, “Jean della Val Varaita” e Negrito, Giovanni Negro era stato deportato in Germania nel lager di Chemmits e Zwickau, una sede decentrata dal campo di Flossemburg, creato dai nazisti nei pressi della cittadina di Norimberga, a nord-est della Baviera. Riuscì a fuggire dal campo di prigionia il 17 aprile del 1945 insieme a tanti compagni di sventura, russi, francesi, spagnoli, come lui sopravvissuti al lager. Tornato a casa debilitato nel fisico ma non nel cuore è stato riconosciuto invalido della guerra di liberazione e dal 1960 al 1982 ha ricoperto il ruolo di segretario del Circolo della Resistenza “La Rosa Bianca” dell’Amministrazione Municipale di Torino.
Dal 1965 al 2002 ha fatto parte del Congresso nazionale dell’A.N.P.I. e nel periodo 1988-2010 è stato punto di riferimento per scolaresche, docenti, ricercatori interessati a visitare nella Casa delle Memorie, le sale tematiche dedicate alle vicende resistenziali rievocate dallo scrittore Beppe Fenoglio nei “Racconti partigiani”, pubblicati dall’editore Einaudi.
L’Associazione Arvangia gli tributerà omaggio venerdì 4 febbraio al Castello di Mango, presso l’Enoteca Regionale del Moscato, al raduno dei ‘recuperanti della memoria’ che avrà inizio alle ore 17,30. Nell’occasione verrà ripresa una sua recente proposta, l’invito per educatori ed operatori di pace a dare continuità pedagogica e civile al giorno della memoria, rendendo il recupero delle memorie di guerra attività perenne di educazione alla legalità, all’antifascismo e alla non violenza.
Presente come testimone in numerosi video documentari realizzati per iniziativa di scuole e Istituti della Resistenza, dopo aver consegnato personalmente al Console Italiano di stanza a Rosario in Argentina, nell’agosto 1998, la mostra su Antifascismo, Resistenza e Deportazione, diventata evento culturale itinerante molto apprezzato dagli italo-argentini emigrati dall’Italia nel secondo dopoguerra, ha collaborato recentemente alla realizzazione del video “L’urlo soffocato. Sette vite spezzate nella Langa fenogliana” e del libro “La domenica che anche Dio stava nascosto”, sintesi di una laboriosa ricerca sugli eccidi compiuti da nazi-fascisti durante i rastrellamenti del novembre 1944.
Tra i contributi di testimonianza di cui era orgoglioso va ricordata l’intervista registrata il 17 febbraio del 1983 da Federico Cereja e Cesare Manganelli, ricercatori dell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo, sulla figura del partigiano Luigi Bindello, detto Pitros, l’amico del cuore, giovane e coraggioso, catturato insieme a lui ad Alba il 20 giugno 1944 e ucciso a Benevello dai tedeschi.
Ad inizio gennaio Giovanni è stato tra i primi a rinnovare l’adesione all’Arvangia per il 2011, versando la quota da socio ordinario e manifestando la sua preoccupazione per il futuro del nostro impegno di testimonianza, con l’augurio che ci siano giovani disposti a collaborare per dare voce alla memoria che tace.”
Info: Arvangia, viale Cherasca 39, Alba – tel.0173-35946 – arvangia@casamemorie.it