Soddisfazione per la recente approvazione del Piano energetico provinciale, da parte del Consiglio provinciale, è stato espresso dal presidente provinciale della Confederazione italiana agricoltori, Dino Scanavino, che ha sottolineato come, malgrado alcune attenuazioni apportate dalla Regione, il documento abbia recepito in gran parte le osservazioni a suo tempo esposte dalla Cia astigiana.
Il Piano prevede che gli impianti fotovoltaici – i più diffusi nell’Astigiano per la produzione di energia alternativa rinnovabile – non si possano realizzare in zone candidate al riconoscimento Unesco, in quelle in cui sono presenti vigneti a docg, i terreni a rischio idrogeologico, i parchi, le aree protette ed i terreni agricoli più fertili. Secondo le norme regionali si potranno invece realizzare impianti di potenza non superiore al Megawatt, a patto però che siano installati e gestiti da imprenditori agricoli.
“E’ il fotovoltaico a terra quello da disincentivare – afferma Scanavino – e non certo il sistema nel suo insieme e su questa strada credo si debba continuare con grande impegno nei prossimi mesi informando sempre di più i soggetti interessati e tenendo sotto stretto controllo lo sviluppo delle diverse iniziative aziendali”.
“E’ anche necessario – aggiunge il direttore provinciale Cia, Mario Porta – che la vicenda degli impianti fotovoltaici non venga caricato di troppe aspettative. Il sistema è infatti molto incentivato da parte pubblica perché diversamente non sarebbe conveniente e non sappiamo fino a quando l’interesse pubblico sarà così importante ed economicamente significativo. Benissimo, dunque, gli impianti per la produzione di energie alternative, soprattutto se sistemati su tetti ed aree industriali, ma con un po’ di giudizio e senza eccessivi entusiasmi”.
(A cura di Paolo MOnticone)