>> Meno risparmi e più disoccupazione specie giovanile, ma aumenta l’export

La Banca d’Italia, giovedì 23 giugno, è arrivata alla Camera di Commercio di Asti per presentare ad amministratori ed imprenditori l’annuale ricerca sull’economia piemontese, con qualche riferimento all’andamento locale.

L’anno scorso il 10% delle famiglie piemontesi non ha avuto alcun tipo di reddito, e, nell’Astigiano, il 26% dei giovani non ha avuto alcuna occupazione.

Il dato evidente del come le famiglie non riescano più a risparmiare giunge da Marcello Callari, direttore Banca Italia regionale: nel 2010 i prestiti alle famiglie, a confronto con il 2009, sono aumentati del 5,7%, con un conseguente -5,6% di depositi.

Altro dato non meno inquietante è giunto dalla constazione che il 33% dei giovani (uno su tre al di sotto dei 25 anni), nel 2010 non ha studiato e non ha lavorato.

Eppure qualche timido segnale di ripresa è stato rimarcato.
Vanno bene le esportazioni, cresciute, nei primi tre mesi del 2011, di un buon 12, 4%; i consumi sono cresciuti più del reddito. E non è affatto dispiaciuto sentire dire dal padrone di casa, Mario Sacco, che “abbiamo 12 imprese ogni 100 abitanti, tra le medie più alte d’Italia” ed sentirlo appellarsi al “sistema bancario affinché sostenga la ripresa economica ed in particolare le piccole e medie imprese”.

“L’appoggio della CrAt – ha preso al volo la parola il direttore Carlo Demartini – non è mancato, tanto è vero che è aumentato il credito alle aziende del nostro territorio. Un buon segnale di fiducia, in questo momento di crisi”.