“Non crederci” alla Fiera di San Carlo di Nizza attende i visitatori al Foro Boario

Dal 3 al 7 novembre la mostra aperta anche alle scuole coinvolte dal questionario di SOS donna.
Approda al Foro Boario di Nizza Monferrato la mostra itinerante “Non crederci! Se ti tratta male e poi ti dice: non lo farò più…”.
Il Comune ha voluto inserire un’azione di sensibilizzazione contro la violenza di genere nel programma della storica Fiera di San Carlo: l’esposizione del Progetto SOS donna resterà in visione da venerdì 3 a martedì 7 novembre (ingresso libero).
L’orario di apertura (9-12/15-18) terrà conto anche della visita delle scuole che hanno aderito al questionario “Violenza sulle donne: realtà e luoghi comuni”: le terze classi della secondaria di primo grado C.A. Dalla Chiesa e i settecento studenti dell’Istituto Pellati.
Il saluto istituzionale del sindaco Simone Nosenzo aprirà, venerdì, l’inaugurazione fissata per le 17 (ingresso libero). Seguiranno gli interventi di Ausilia Quaglia, assessore alla Cultura, Laura Resta, vicepresidente dell’Associazione Mani Colorate (gestisce il Progetto SOS donna), Laura Nosenzo, ideatrice di “Non crederci!” con Giorgia Sanlorenzo.
Sarà possibile scrivere pensieri e riflessioni sulle lenzuola usate dell’ospedale Cardinal Massaia: moltissime quelle già riempite dai visitatori e dalle stesse vittime di violenza con proprie e toccanti testimonianze.
Nizza si aggiunge così all’elenco dei trenta luoghi che fino a fine anno ospiteranno la mostra, molto richiesta da Comuni e scuole, e che nella settimana della Giornata internazionale contro la violenza alle donne (25 novembre) verrà allestita nella Sala esposizioni del Consiglio regionale del Piemonte.
Quest’ultimo, attraverso la Consulta delle Elette e la Consulta Femminile, ha reso possibile la realizzazione dell’iniziativa insieme a Asl AT, Cisa Asti Sud, Cogesa, Anci Piemonte, Soroptimist Club di Asti, Fondazione CRAT, Banca di Asti. Collabora il Centro antiviolenza L’Orecchio di Venere.
Nella foto: il lenzuolo appeso al balcone della Biblioteca di Calamandrana durante l’esposizione di “Non crederci!”

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