Un gran pubblico ha partecipato, giovedì 10 giugno, nel bel giardino di palazzo Crova a Nizza Monferrato, alla prima edizione del Premio Giuseppino Bardone, indetto dall’Associazione Strada del Vino Astesana, ospite dell’Enoteca Regionale “La Signora in rosso”.
Il programma ha avuto due momenti, prima un affettuoso ricordo del cuoco di San Marzano Oliveto recentemente scomparso, poi l’enunciazione di un problema che Astesana ritiene molto importante: garantire al territorio la continuità delle condizioni che hanno reso celebre la sua ristorazione, con una gastronomia tradizionale, grande patrimonio culturale per il turismo.
Infatti la giuria di Astesana ha attribuito i primi premi dedicati a Bardone a cinque figure simbolo della cultura di questa gastronomia (da sinistra a destra nella foto): Franco Lovisolo a testimonianza dell’antico mestiere del negoziante di bestiame; Luigi Casetta, masacrin e produttore di salumi nella Agrisalumeria Luiset di Ferrere, che oggi ha aperto anche negozi in Alba e Torino; la famiglia Bocchino che ha aperto la Drogheria La Rondolina a San Damiano, sul modello degli antichi negozi di generi coloniali; la famiglia di Carlo Molinari detto il francese, che dopo 60 anni di lavoro di ortolano a Calamandrana non riesce a trovare continuatori alla sua preziosa attività; Ada Pessini, artigiana pasticcera, erede di Carlo Moriondo e dell’antico inventore degli amaretti di Mombaruzzo.
A Nizza sono già stati preannunciati due prossimi vincitori del premio “Cultura della Gastronomia”: il ristorante Piccolo Lago di Verbania, due stelle Michelin e prossimamente aperto anche a Pechino, perché nella sua lista delle vivande il tartufo bianco viene definito d’Asti; la signora Mariann Fischer Boel, già commissario Cee all’agricoltura e ammiratrice dei vini astigiani e della grappa di Mombaruzzo.
Insomma Astesana vuole ricordare che la gastronomia fa parte della cultura di questo territorio e che come tale è un modello turistico. Questa gastronomia tradizionale va continuata e tutelata, evitando degenerazioni e mutazioni ingiustificate; vanno soprattutto garantiti gli approvvigionamenti locali di prodotti alimentari di qualità (carni pregiate, salumi, ortaggi, dolci tipici).