In Croce Rossa, a livello nazionale, ci sono importanti novità legislative. Con quali ripercussioni a livello locale? Lo chiediamo al Commissario dott. Mario Bianco, sempre molto attento e sensibile alle novità.
«Il Presidente della Repubblica, il 28 settembre scorso, ha promulgato un Decreto Legislativo, entrato in vigore sabato 3 novembre, che porta cambiamenti epocali all’attuale struttura della Cri. Da pubblica a privata. Dal primo gennaio 2013 a fine anno, vi sarà un presidente unico che opererà ancora con il vecchio statuto della Cri pubblica, per traghettare la Cri alla nuova Associazione Italiana della Croce Rossa dotata di personalità giuridica di diritto privato, regolata quindi dal codice civile.
A tale fine saranno indette le elezioni per nominare, a far data dal 1 gennaio 2014, un presidente affiancato, questa volta, da un consiglio di amministrazione sempre eletto dai soci. Il legislatore si è reso conto che la nostra organizzazione, composta in gran parte di volontari, non è più, da tempo, in grado di sostenere le richieste e le esigenze che il sistema pubblico oggi pretende. Le unità territoriali Cri non possono assolutamente tenere il passo alle pretese che la finanza pubblica esige».
Ad esempio? «A titolo esemplificativo, c’è il caso della futura costruzione, nella nostra sede, di una tettoia, lato garage, per il ricovero dei mezzi speciali di Protezione civile ora in parte ospitati gentilmente dal Comune, che ringrazio per la consueta disponibilità per le nostre esigenze. Dopo un lungo iter amministrativo interno della Cri, per appaltare i lavori la cui entità economica è molto modesta, si cade nelle normative delle costruzioni di Stato con nomina di tecnici esterni dipendenti di enti pubblici e con l’osservanza di disposizioni burocratiche che certamente allungheranno alle calende greche il compimento dell’opera».
Oltre alle elezioni vi sono altre novità immediate? «La più rilevante è la soppressione delle componenti volontaristiche civili della Cri, vale a dire i Volontari del soccorso, la Sezione femminile, la componente giovanile dei Pionieri ed i Donatori di sangue (a Canelli, ovviamente, non è attiva in quanto in città c’è la Fidas, la validissima associazione per la raccolta del sangue) che confluiranno in un’unica componente dei volontari della Cri, che porteranno avanti le stesse attività già precedentemente in essere».
Anche a Canelli? «Ovviamente! Ma, fortunatamente, nella nostra unità la collaborazione tra le branchie civili dei volontari non ha mai creato problemi, anzi la sinergia tra di loro nelle iniziative assistenziali è sempre stata ottimale, mentre in altre realtà, purtroppo, non è così. Sono, convinto che il provvedimento, assunto per la necessità di rinnovamento e per la ineludibile esigenza di svecchiamento delle strutture, porterà a sicuri benefici per tutta l’Associazione. Del resto, la sperimentazione della componente unica a Trento ha dato risultati straordinari in tutti i campi, soprattutto nel settore socio assistenziale, così come mi ha confermato il Commissario Straordinario Avv. Rocca».
E per le Forze armate ausiliarie Cri? «Invece le componenti ausiliarie delle Forze armate, infermiere volontarie e corpo militare, mantengono la loro normativa che è contenuta in altra legge e continueranno a collaborare con efficacia con i volontari civili, come sempre è avvenuto anche a Canelli». E il personale dipendente? «Il decreto contiene altre disposizioni, ma riguardano soprattutto il personale dipendente (nel tempo sarà ridotto), le componenti militari, l’istituzione di un ente Croce rossa che dovrà gestire fino al completo esaurimento la transazione tra i beni della Croce Rossa e la nuova Associazione. Comunque tutto questo non riguarda il Comitato Locale di Canelli e le altre unità periferiche».