>> Canelli è uscita dalla Comunità Collinare, indebitata per mezzo milione di euro

Un Consiglio comunale, quello di giovedì 27 dicembre 2012, dettato dall’urgenza di sancire l’uscita di Canelli dalla Comunità Collinare.

«Era già tutto deciso – dichiara a tale proposito Fausto Fogliati (PD), capogruppo di minoranza di Canelli Futura –  ma era necessario il benestare dell’assemblea canellese. Sciolto il patto comunitario, Canelli riavrà i suoi vigili di cui si onererà del costo facendolo entrare nelle spese di un bilancio comunale sempre più magro. Canelli continuerà a pagare i mutui contratti in passato con l’Unione Collinare (circa 55.000 euro annui) per ancora una decina di anni. La Protezione Civile continuerà nella sua opera e con l’attuale dislocazione».

Fogliati ci ha parlato della breve illustrazione, in Consiglio, da  parte del sindaco Marco Gabusi: necessità economiche ed una sostanziale critica sui meccanismi di funzionamento della Comunità Collinare, dove pur essendo il Comune più grande, il valore del voto nelle decisioni comunitarie è sempre pari ai comuni più piccoli. Regole mai cambiate ed ora non più accettate. In merito all’uscita di Canelli dalla Comunità, Fogliati ribadisce le sue idee, già espresse in Comunità Collinare: «I Comuni non rinunciano ad un pezzettino della loro sovranità. Ma non fanno i conti con la realtà: nella sostanziale incertezza delle norme che riformeranno Comuni e Provincie, non si doveva uscire ma ribadire il ruolo centrale di Canelli con nuove regole.

Il futuro (ed il Governo centrale) premierà ed elargirà denari solo a insiemi di Comuni che rappresentano territori ampi; la scelta di oggi rischia, in un prossimo futuro, di far tornare all’indietro. Situazione ancor più critica per i piccoli Comuni (Moasca, Calosso e S. Marzano) che pensano di avere potere contrattuale o maggior autonomia decisionale, ma hanno ed avranno casse sempre più vuote».

Oscar Bielli, già sindaco di Canelli e attuale consigliere comunale di opposizione, ha così stigmastizzato la decisione: «Canelli esce dall’Unione per l’incompatibilità caratteriale e non gestionale, come ci è stato raccontato. Canelli che diede vita al primo Distretto Industriale del Piemonte, che lanciò l’idea del Progetto Unesco, che fu protagonista nella gestione del Cisa, che visse in primo piano l’attività delle Città del Vino, che tenne a battesimo le città del Moscato, consapevole che fosse indispensabile dare vita ad una o più reti di collaborazione per affrontare le sfide e le ristrettezze del futuro, questa Canelli ritorna all’isolamento più profondo. Quello, per intenderci, che tanto ci penalizzò in campo sanitario. Non mi riconosco pertanto nella “benevola” astensione, piuttosto constato che si sia preferita un’anacronistica solitudine ad una necessaria collaborazione. Forse per mancanza di idee, forse per incapacità colloquiale, forse perchè, da soli si finisce per avere sempre ragione.».