All’ospedale Cardinal Massaja di Asti, dove era ricoverato, si è spento, dopo lunga e grave malattia, all’età di settant’anni, sabato mattina 17 gennaio, Silvio Ciuccetti, pittore, scultore, regista cinematografico e televisivo. Lascia l’unico figlio Eugenio.
Gran parte della sua attività è legata alla sua città: Asti. Tuttavia la sua vita artistica lo portò in diversi periodi a Roma e all’estero (Francia, Germania, Egitto).
Cominciò da giovanissimo: a 20 anni gli fu affidata dall’Hotel Salera di Asti la realizzazione di una grande opera. Nello stesso periodo fu allievo dei Francesco Menzio all’Accademia di Belle Arti di Torino. Tenne mostre a Torino, Roma, Venezia, Padova, ma anche in Costa Azzurra e a Londra. Per vent’anni, dal 1970 al 1990, insegnò discipline plastiche e pittoriche nel liceo artistico di Torino. E iniziò a collaborare, nel campo della scenografia teatrale, con il suo amico Eugenio Guglielminetti. La sua ambizione era di realizzare un’opera grandiosa per un committente generoso, un vero e proprio ‘mecenate’, che gli consentisse di dedicarsi unicamente al suo estro artistico.
Negli anni ’70 iniziò la sua collaborazione con una radio commerciale e nel 1979 si propose alla Rai di Torino come autore e regista. Realizzò il radiodocumentario “Vittorio Alfieri ad Asti”. A conferma del suo legame con la città natale, è stato Maestro del Palio nel 1972, nel 1979 e nel 2006. E sulla manifestazione astigiana, in collaborazione col regista Gianni Casalino, diresse, nel 1980, il documentario televisivo “Asti Palio 80”. Realizzò molti lavori anche per Rai 3 e girò documentari in Guatemala, Salvador, Panama, Etiopia, Egitto. Nel 2001 presentò ad Asti Teatro un suo film su Eugenio Guglielminetti. Tra i suoi ultimi lavori, nel 2008 anche “Terra di scrittori” in collaborazione con Laurana Lajolo.
Molte sue opere sono state acquistate anche da banche, ristoranti e imprenditori lungimiranti.
Anche la città di Canelli ha avuto l’onore di una sua opera da regista: il film sull’Assedio 2003 presentato il 25 settembre dello stesso anno (era isndaco Oscar Bielli), al cinema-teatro Balbo di Canelli, alla presenza dello stesso regista e del grande amico Eugenio Guglielminetti che per l’occasione disse di lui: “E’ uomo di cultura, di grande intelletto, riesce a comunicare ed esprimere le sue emozioni con grande efficacia. Sa fare il cinema con caparbietà e serietà”.
“Un’opera eccezionale – fu anche il commento del regista Alberto Maravalle – Un vero capolavoro realizzato grazie allo sponsor CrAt, alla provincia di Asti e al Comune di Canelli. In 15 minuti, quanto dura la pellicola, sono state concentrate cinque ore di riprese da parte di tre troupe. Silvio, nonostante tutte le difficoltà tecniche, ha perfettamente colto lo spirito dell’Assedio”.