La morte di Bruno Mogliotti, titolare dell’azienda enomeccanica canellese Fimer di regione Dota, leader nel settore delle macchine per l’imbottigliamento, è avvenuta in questa torrida estate, mentre i canellesi rimasti in città cercavano, in ogni modo, scampo all’arsura e all’afa. L’imprenditore è mancato all’età di 70 anni, lunedì 6 agosto, all’ospedale di Asti dopo lunga malattia.
L’ultimo viaggio Bruno Mogliotti l’ha iniziato davanti alla sua fabbrica, dove ad attendere il carro funebre c’erano operai e maestranze, amici e amministratori canellesi, vicini alle due figlie Manuela e Mariella, ai generi Massimiliano e Fabio e ai nipoti. L’ultimo saluto ad uno dei suoi più intraprendenti imprenditori, che negli anni ’70 fondò la Fimer. Ex capo reparto della prima azienda meccanica canellese Omec, dopo il fallimento di questa azienda, era riuscito, come altri validi dipendenti, a realizzare il suo sogno di rivincita sociale, aprendo una piccola officina meccanica di riparazioni e conto lavorazione, nel garage della sua abitazione che, a poco a poco, si ampliò con la progettazione di macchine riempitrici, grazie a realizzazioni innovative, in particolare ai monoblocchi, una specie di “catena di montaggio” completa.
Mogliotti è stato tra i primi, in Italia, a brevettare la macchina isobarica per l’imbottigliamento dello spumante.
Nell’85 l’ingresso in azienda della moglie Rita Dellapiana, scomparsa prematuramente undici anni fa (a lei è stata intitolata una via attigua a via Testore, dove è ubicato lo stabilimento), impresse un ulteriore slancio all’azienda. Grazie all’impegno e alla determinazione di entrambi, la Fimer (in cui lavorano anche le figlie e i due generi) si impose a livello mondiale con filiali in tutto il mondo (dall’Austria, alla Russia alla Spagna al Portogallo) e, tra le prime del distretto industriale canellese, anche in Cina, assicurandosi clienti di prestigio come Campari, Pernod Ricard, Bacardi, Martini. Impianti di imbottigliamento sono stati realizzati a Cuba per l’Havana Club della Pernod-Ricard, in Messico per la Tequila El Charro, in Inghilterra per gli stabilimenti del Gruppo Bacardi-Martini, ma anche in Russia, Austria, Spagna, Portogallo. Negli ultimi anni la Fimer ha fornito diverse linee complete in Cina.
Appassionato di sport, in particolare del calcio, della pallapugnoe delle bocce, Bruno Mogliotti fu anche vicepresidente del Canelli Calcio.
Dopo la cerimonia funebre alla chiesa di Villanuova, a cui la cittadinanza ha preso parte in segno di stima e riconoscenza, la salma dell’imprenditore è stata tumulata nella tomba di famiglia nel cimitero di Cassinasco.
Attualmente lo stabilimento occupa circa 8000 metri quadri, impiega una cinquantina di dipendenti, fra operai e tecnici specializzati ed ha un fatturato annuo di circa 11 milioni di euro.
La prima macchina riempitrice venne presentata al SIMEI del 1971 e nel 1972 alla fiera dell’Imballaggio di Parigi dove ottenne importanti successi. I primi monoblocchi furono commissionati dalla Germania nel 1978 e dall’anno successivo iniziò la produzione di monoblocchi con macchine più grandi. La produzione della Fimer non si rivolge soltanto al settore del vino, ma anche a quello dei liquori, della birra, delle acque minerali, dell’aceto, dei succhi di frutta e di altri prodotti alimentari.