La Guardia di Finanza di Asti, sulla base di una segnalazione del Nucleo Speciale Entrate del Corpo, nell’ambito del “Progetto Income Zero” riguardante soggetti selezionati per avere percepito compensi superiori a quelli risultanti dalla dichiarazione dei redditi, ha svolto una verifica fiscale nei confronti di un commercialista astigiano, risultato particolarmente “distratto”.
Al termine dell’approfondito controllo, effettuato anche mediante l’invio di questionari a diversi clienti, è emerso che il professionista aveva emesso numerose fatture per la propria attività di consulenza, “dimenticandosi” però di annotarle nell’apposito registro IVA.
In tal modo, nelle dichiarazioni dei redditi presentate in due recenti annualità, non ha complessivamente indicato oltre 70.000 euro quali compensi derivanti dalla libera professione.
Nel biennio, inoltre, il professionista ha omesso di versare l’Iva, di cui risultava a debito nei confronti dello Stato, per un importo superiore a 30.000 euro. Conseguentemente, i finanzieri hanno contestato le relative e pesanti sanzioni amministrative derivanti dalle predette irregolarità.