>> Tumore al seno: l’Asl di Asti aderisce al progetto nazionale Diana5

Un corretto stile di vita, basato su una sana alimentazione e un’adeguata attività fisica, aiuta le donne colpite da tumore al seno a ridurre il rischio di recidive.
Recenti studi hanno infatti riscontrato che la sindrome metabolica (definita dalla presenza di tre o più delle seguenti componenti: eccessiva adiposità addominale, pressione alta, glicemia e trigliceridi alti, colesterolo HDL basso) è associata a un rischio più che doppio di ammalarsi di cancro mammario; essa dipende da un regime alimentare ricco di grassi, proteine, zucchero e sale, mentre la dieta mediterranea e l’attività fisica rappresentano una fonte di prevenzione. 

L’Asl di Asti ha aderito al progetto sperimentale di prevenzione Diana5 (di cui Cristina Gavazza è referente per Asti) sostenuto dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori, promosso e coordinato dall’Istituto nazionale dei tumori di Milano, che coinvolge ventuno città italiane. In Piemonte sono coinvolte Asti, Biella e Torino.
Localmente l’indagine coinvolge le strutture del Massaia di Ostetricia e Ginecologia (primario Maggiorino Barbero, coordinatore dello studio), Dietetica e Nutrizione Clinica (Maria Luisa Amerio), Oncologia (Franco Testore), Radioterapia (Maria Tessa) e la sezione della LILT presieduta da Claudio Lanfranco.

Gli studi finora condotti a livello nazionale dall’Istituto tumori di Milano hanno già fornito indicazioni positive che meritano ulteriori conferme. Per questo la LILT finanzierà la ricerca, sostenuta localmente dalla Fondazione CRAT.
Ad Asti l’indagine metterà a confronto due campioni di donne (ciascuno composto da 50 donne selezionate), pazienti tra i 35 e i 70 anni a cui negli ultimi cinque anni è stato diagnosticato un tumore al seno infiltrante e che non hanno avuto recidive. Il primo seguirà regole di sana alimentazione, farà attività fisica, si sottoporrà periodicamente alla misurazione del peso, della circonferenza vita, della pressione arteriosa e ad approfondimenti tematici curati da medici o altri specialisti, mentre il secondo non modificherà il proprio stile di vita.

Le lezioni teorico-pratiche di cucina si terranno, a partire da febbraio, all’Agenzia di formazione professionale delle colline astigiane di via Asinari 5. La scelta dei piatti sarà a cura dello chef Giovanni Allegro, volto noto della trasmissione di Rai3 “Elisir” e autore del libro “Prevenire i tumori mangiando con gusto”, affiancato dalle dietiste del Cardinal Massaia Daniela Piccillo e Annalisa Alessiato, dal cuoco dell’Istituto Alberghiero Danilo Moiso e dall’esperta di cucina naturale Cristina Piccarolo. Un ulteriore apporto del Cardinal Massaia allo studio sarà dato dal medico specializzando Vicki Rabino, che segue l’ambulatorio di senologia del reparto di Ginecologia.
La presentazione pubblica di Diana5 (da Dieta e Androgeni) è fissata per giovedì 3 febbraio, alle 18, nella sala consiliare della Provincia. Accanto agli specialisti del Massaia coinvolti nello studio sperimentale, interverrà Franco Berrino, epidemiologo all’Istituto nazionale dei tumori di Milano, ideatore e coordinatore nazionale dell’iniziativa scientifica.
Info: LILT tel. 0141.595196, lunedì, mercoledì, venerdì 9-12,30; martedì e giovedì 15-19; 328.3884509 o progettodiana5@legatumoriasti.it

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