>> Intervento dell’on. Marmo sulla soppressione di collegamenti ferroviari locali

Pubblichiamo la lettera dell’on. Roberto Marmo indirizzata al Presidente della Regione Piemonte, on. Roberto Cota, sulla soppressione di collegamenti ferroviari locali:

“La decisione di sopprimere 14 collegamenti ferroviari locali, che stando ad alcune indiscrezioni di stampa sarebbe stata adottata dalla Giunta regionale del Piemonte, rischia di determinare il definitivo isolamento di alcune delle aree interne della nostra Regione. Infatti, oltre alle linee in odore di soppressione Asti-Casale-Mortara, Ceva – Ormea, Alessandria – Ovada, Novi – Tortona, Asti – Chivasso, Cuneo – Mondovì, Vercelli – Casale, Pinerolo – Torre Pellice, sarebbero eliminate anche la Savigliano – Saluzzo – Cuneo, l’Alessandria – Castagnole, la Santhià – Arona, la Novara-Varallo, l’Asti-Castagnole Alba.

Pur consapevole delle ristrettezze finanziarie con le quali anche la nostra Regione deve fare i conti, devo comunque esprimere il mio rammarico per il mancato coinvolgimento di quanti certamente avrebbero potuto dare un contributo efficace affinché la pur ineludibile riorganizzazione del Piano Trasporti avesse delle conseguenze meno dannose per le popolazioni che vivono nei territori interessati dai tagli.

Ed è altrettanto forte il mio rammarico per l’acritica adesione del Suo Governo alle politiche attuate dal management delle Ferrovie dello Stato che ha recentemente predisposto un piano di risanamento puntando unicamente sul taglio delle tratte poco redditizie, senza coniugare tale esigenza con il dovere di garantire un adeguato servizio di trasporto ai tantissimi pendolari che usano i treni per potersi recare al lavoro. Vorrà perdonare la mia schiettezza, ma è intollerabile che l’Amministrazione Regionale abbia sostanzialmente ignorato le vibranti e giustificate contestazioni mosse dalle amministrazioni locali. È inaccettabile che le ragioni dei pendolari, degli studenti e di tutti coloro che usano i mezzi pubblici, siano state così pilatescamente disattese, nonostante Lei e i Suoi assessori siate ben consapevoli che chi usufruisce dei mezzi pubblici di trasporto solitamente appartiene alle categorie sociali più basse, già particolarmente vessate dalla difficile congiuntura economica. Comprenderà che mantenere tali presìdi diventa ancor più importante in periodi di recessione economica come quelli attuali.

Come amministratore, sono convinto che si possano effettuare dei risparmi intervenendo sui bilanci degli enti e delle partecipate di competenza regionale: penso alla sanità, alla possibile rivisitazione del numero dei dirigenti apicali, alle consulenze, fino alla necessaria e auspicabile sobrietà nel modo di intendere il ruolo della Regione e delle sue rappresentazioni. Ciò potrebbe consentire di non effettuare tagli drammatici ai trasporti locali, mantenendo un servizio ancorché razionalizzato.

Appellandomi alla Sua sensibilità istituzionale, La invito a rivedere la decisione di tagliare i quattordici collegamenti ferroviari, i cosiddetti “rami secchi”. Voglia, a tal fine, convocare un tavolo tecnico chiedendo la partecipazione degli amministratori locali interessati, dei vertici delle Ferrovie dello Stato e delle rappresentanze dei consumatori, al fine di addivenire ad una riorganizzazione dei trasporti locali che non si ripercuota unicamente su pendolari e sulle fasce sociali più deboli.

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