Dopo l’incontro tra Asl e Comune di Canelli, avvenuto inspiegabilmente in sordina, martedì 4 ottobre, Fausto Fogliati, capogruppo di “Canelli Futura”, interviene duramente su quanto comunicato dall’amministrazione Asl: «Ho ricevuto il comunicato Asl sull’ incontro tra i dirigenti dell’Azienda Sanitaria astigiana, capeggiata dal dott. Galante, e i vertici amministrativi della Giunta canellese, ossia il sindaco Gabusi e la neo assessore alla Sanità, Balestrieri. In esso si leggono frasi come “considerando che, a oggi, gli investimenti di edilizia sanitaria previsti per l’Astigiano riguardano essenzialmente la realizzazione dell’ospedale Valle Belbo, Asl e Comune hanno deciso di valutare insieme l’opportunità di giungere a una nuova definizione d’uso degli edifici”. Tradotto significa che che la Casa della Salute di Canelli ed il termine della medesima sarà sacrificato per il futuro, molto futuro, nuovo Ospedale, che nel frattempo langue fra sterpaglie e gru arrugginite.
In merito attendo precise rassicurazioni da parte dell’Assessore Balestrieri, considerato che le rassicurazioni fornite dal Sindaco Gabusi nel corso del Consiglio Comunale, paiono oggi smentite seccamente dall’ASL di Asti.
Invito il Commissario Galante a relazionare alle Commissioni Consigliari del Comune di Canelli, come da richiesta depositata a suo protocollo da circa tre mesi e ad oggi priva di alcun riscontro».
«E, nel comunicato ancora si legge: “Il confronto sulla questione è stato improntato al pragmatismo delle soluzioni fattibili, tenuto conto delle reali disponibilità economiche di Comune e Asl”.
In buona sostanza sarebbe più corretto dire che la Regione e l’ASL i soldi non li vogliono mettere.
Invito pertanto il Sindaco e l’Assessore Balestrieri ad abbandonare il costoso giochino della piscina e pensare a qualcosa di più concreto: il Comune faccia la sua parte per la realizzazione della Casa della Salute, nei lotti rimanenti. Le dismissioni dell’ex Enel, della Scuola del Secco, l’aumento degli incassi degli oneri di urbanizzazione, il risparmio di circa 150 mila Euro in personale dipendente, l’avanzo di amministrazione per circa 500 mila euro, consentono una seria progettazione e realizzazione, considerato che la parte progettuale da tempo è terminata.
Come dicevo poco tempo fa, nel corso del dibattito consigliare, questi sono gli esiti di un’amministrazione come l’attuale che si presenta sempre a braccia abbassate nel momento del confronto su temi importanti quali quello dei servizi sanitari per Canelli e la Comunità Collinare; esiti di basso profilo che condizioneranno il futuro delle condizioni di vita dei canellesi.
Concordo con il collega consigliere Marmo quando afferma che il quadro della Sanità a livello regionale, nell’astigiano, e per quanto di competenza a Canelli è francamente desolante e preoccupante: si pensi alla notizia del trasferimento del centro del 118 trasferito ad Alessandria con conseguenti disagi per operatori e utenti, portata a termine dopo le promesse a lungo formulate ai nostri amministratori sul servizio di pronto intervento su 24 ore da predisporre a Canelli, che pare destinato alla soppressione: se ne riparleremo, sarà fra un anno o più, terminata la riorganizzazione di tutti i centri 118 di tutto il Piemonte.
Un modo di interpretare la politica che oggi rappresenta un lusso ed un errore che oggi la città di Canelli e le comunità circostanti non si possono permettere, per la loro stessa sopravvivenza.”
A pensar male male si fa peccato, ma sovente si azzecca
Fausto Fogliati, ai suoi commenti sul comunicato Asl, aggiunge alcune concrete ed importanti connotazioni:
«1. L’asl non ha i soldi (e/o non vuole cercarli) per fare i lavori.
2. L’Asl ritiene che Canelli non abbia altre necessità sanitarie. E non è vero.
Ci sono queste: la RRF in via Asti, la Guardia Medica in via Asti, il Consultorio maltrattato, quattro medici di base fuori dalla Casa della Salute, i servizi interni alla Casa della Salute sono al limite dello scoppio, la specialistica non è innovata (e qui ne abbiamo una lunga lista), manca tutta la radiodiagnostica, la mammografia/ecografia, zero spazi di compensazione per il personale (sala riunioni, mensa, spazio per gruppi …), non c’è lo sportello del CISA, e potrei ancora continuare;
3. L’asL non vuole avere grane circa il decoro urbano e la sicurezza, ed è consapevole che prima o poi dei soldi dovrà tirarli fuori
4. L’asl vuole fare cassa e l’ex ospedale di Canelli potrebbe servire (non ha i soldi, a causa della Regione e delle spese correnti, neanche per ottemperare al primo lotto dell’ospedale di Nizza).
5. Il Comune è pressato dai cittadini sulla riqualifica dell’area e sui servizi (ancora solo sulla carta), ma non ha soldi.
Quale accordo? C’è un accordo tra ASL e Comune che entrambi vogliono rivedere. Cosa succederà? Verrà rivisto l’accordo coi seguenti punti:
1. il Comune cambierà le destinazioni d’uso di tutti e 3 i fabbricati (da servizi a commerciale o residenziale…);
2. l’Asl assegnerà un ruolo di mandatario al Comune (totalmente senza vincoli), affinché trovi privati disponibili ad investire sulle tre palazzine, omettendo qualsiasi vincolo sul tipo di attività proposta: alla presenza di vincoli, i fabbricati perdono di appetibilità e il Comune non trova nessun acquirente, vediamo cosa è capitato con l’ex ENEL, abbiamo dovuto promettere di far rimanere tutta la volumetria in città.
3. il privato diventerà affittuario (o acquisirà in piena proprietà) e ci metterà dentro cosa vuole, pagando l’Asl e il Comune.
Risultato: un bene pubblico, che nessuno è in grado di amministrare, diventerà lucro per privati senza alcuna certezza sulla restituzione di servizi ai cittadini canellesi; servizi promessi dal giorno della chiusura dell’Ospedale di Canelli, fino alle ridicolaggini della Fisiatria.
I paletti. Occorre che al tavolo dell’accordo si mettano sicuri paletti:
– sullo spazio da riservare ai servizi ancora mancanti,
– sulla caratteristica di servizi delle attività proposte;
– sulla proprietà pubblica che deve rimanere tale e dei cittadini canellesi».