Al convegno Unesco, in Casa Gancia, delle ore 17,30, di sabato 21 luglio, gli ospiti, in parte invitati ufficialmente, in parte giunti casualmente, hanno assistito alle relazioni–giustificazioni sullo stato dell’arte del progetto. Vale a dire sul rinvio del riconoscimento subordinato ad alcuni punti del dossier, a suo tempo presentato, unitamente alla giustificazione di alcuni capisaldi del progetto stesso. ‘Moscato di Canelli’.
Ad esempio, cosa che non avremmo mai ritenuto di dover dimostrare, l’unicità del moscato del nostro territorio, dimenticando, forse, alcuni che la denominazione originale era “Moscato bianco di Canelli”.
Non ha certo contribuito a creare un clima di disponibilità e ad attenzione la presa di posizione di Roberto Cerrato, presidente dell’Associazione che ha gestito il progetto, secondo il quale vi è stato un’azione ostile da parte degli organi di stampa che “mettono zizzania”. Criticità. Asettica la relazione dell’assessore regionale Ugo Cavallera, più tecniche quelle del prof. Giulio Mondini e arch. Irma Visalli che hanno finalmente focalizzato l’attenzione sulle criticità riscontrate dall’Iconos sul dossier.
Criticità sulle quali si dovrà avviare un convincente e concreto lavoro di revisione per la ripresentazione della documentazione. In effetti non ha stupito la richiesta di riconsiderare alcuni punti del progetto, cosa che era già avvenuta per il dossier delle Dolomiti, ma scoprire che l’ottimismo diffuso da parte degli addetti ai lavori si fosse scontrato improvvisamente col pragmatismo dei commissari Unesco. Comunicazione.
Al concreto coinvolgimento delle amministrazioni locali, agli appelli al saper fare sistema, forse, non è sempre corrisposta un’adeguata e obiettiva informazione. Infatti la prof. Visalli, nella sua analisi sul “Che fare”, ha individuato come essenziale la creazione di una struttura informativa (“un piano di comunicazione”), capace di coinvolgere organi di informazione (“nello staff dei coordinatori del progetto”) di conseguenza, territorio e persone. Interventi. Sono poi seguiti alcuni interessanti interventi che hanno portato quello spirito critico e costruttivo che forse è venuto a mancare nell’eccessivamente protetto clima di predisposi- zione del dossier. Significativo ed assordante il silenzio di Asti e di Alessandria. Tra gli interventi quelli del sindaco di Calosso dott. Ugonia, dei giornalisti Archimede e Miravalle che oltre ad interessanti spunti hanno ribadito la necessità di aumentare la capacità di coinvolgimento popolare. Idea base.
L’intervento di Bielli che nel 2003, in qualità di sindaco di Canelli, lanciò l’idea-provocazione del riconoscimento Unesco per le Cattedrali sotterranee ha riportato l’attenzione sullo spirito iniziale dell’idea, successivamente accantonata, che si esprimeva con uno slogan “Chiusura del cerchio”, vale a dire la necessità di ricondurre la nostra economia e la nostra cultura alle sue origini trasformando quello che un tempo era semplicemente agricoltura in una forte e consapevole volontà di gestire un territorio, l’ambiente, i prodotti di qualità ed una rinnovata professionalità nell’accoglienza e nell’ospitalità del territorio. Sponsor-Testimonial.
In più interventi è emersa la necessità di ampliare la platea degli sponsor-testimonial del progetto stesso, sulla falsariga di quanto avvenne per le Olimpiadi di Torino. In questa logica, sarebbe bene che, accanto a qualificate personalità della cultura e dell’imprenditoria, venissero rappresentate anche le numerose e forti testimonianze culturali di un recente passato fortemente legate al territorio, scrittori e uomini di cultura che non hanno mai voluto recidere il cordone ombelicale con la loro terra.