>> L’interrogazione dell’on. Massimo Fiorio sul fotovoltaico

Un serrato dibattito si sta sviluppando in provincia di Asti, dove crescono le richieste di installazione di centrali fotovoltaiche a terra in molti comuni come Canelli, Incisa Scapaccino, Bruno, Castelnuovo Belbo, Costigliole d’Asti, Castagnole delle Lanze, Cortiglione, Isola d’Asti e altri.

Con un’interrogazione al Ministero della politiche agricole in ambito della XIII Commissione Agricoltura e di quella Ambiente della Camera, l’on.le Massimo Fiorio ha posto l’accento sul problema determinato dagli impianti fotovoltaici posti su terreni, che rischiano di ridurre fortemente l’attività fotosintetica e la biodiversità, con impoverimento progressivo del tenore di carbonio nel suolo e di biomassa emergente. La conseguenza più evidente è l’emissione di anidride carbonica climalterante, paradossale per una tecnologia che punta a ridurre questo tipo di emissioni.

“Le numerose e crescenti richieste riguardanti l’installazione a terra su estese superfici agricole – rileva  l’on.le Fiorio nell’interrogazione – che stanno interessando tutto il territorio nazionale, senza il filtro di regolamentazioni che permettano formali valutazioni sull’impatto estetico ed ambientale, rischiano di compromettere seriamente l’integrità ed il valore del paesaggio agricolo. La vocazione agricola di territori come l’Astigiano – puntualizza Fiorio – è messa a rischio più che dalle piccole installazioni private sui tetti delle aziende agricole che garantiscono loro una certa autonomia energetica, dagli impianti più grandi proposti da aziende con interessi puramente mercantili. Occorre tutelare i terreni agricoli dal rischio di desertificazione: in pratica, bisogna prendere coscienza che destinare i terreni a queste attività equivale ad asfaltarli. Rimane inoltre il problema di come smaltire le cellule fotovoltaiche non più utilizzabili. Va anche ricordato  – conclude Fiorio – che molte delle aree vitivinicole interessate alla possibile realizzazione di questi impianti a terra sono inserite nella richiesta in corso per ottenere il riconoscimento Unesco di Patrimonio dell’Umanità, che con queste impattanti presenze ambientali rischierebbe di far saltare l’approvazione del progetto”.

Le posizioni sono articolate e la discussione in pieno svolgimento. Incisa Scapaccino e Cortiglione sembrano orientati ad aderire, mentre a Canelli  è consistente il numero dei contrari sia tra gli amministratori che tra la popolazione.

Ad  Isola d’Asti, dove ancora c’è incertezza, si è svolto recentemente, nell’ambito della rassegna “Fiori in Fiera”, un convegno sul tema Energie rinnovabili e paesaggio: un connubio possibile?

Alcune amministrazioni locali hanno preso in considerazione la possibilità di partecipare direttamente all’attuazione dei progetti e di esigere il pagamento dei diritti di insediamento.

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