A Canelli, il livello del torrente Belbo, venerdì 25 novembre, ha cominciato a salire di 20 centimetri ogni quarto d’ora, per raggiungere i 3,5 metri intorno alle 5 e i 4,10 metri alle 7,15.
Per il responsabile dei Vigili Urbani, Diego Zoppini: “Si tratta di una infuriata mai raggiunta e vista dopo l’alluvione del 1994. Nella nottata, tra giovedì e venerdì, abbiamo sempre presidiato e monitorato le zone di S. Stefano Belbo, Nizza Monferrato, controllato l’idrometro di Rocchetta Belbo da cui abbiamo rilevato le varie crescite.
Abbiamo vissuto un brutto momento alle 6 di mattina di venerdì 25 novembre, a causa della persistente pioggia e il livello del Belbo salito a 4 metri.
Ed è per questo motivo che il sindaco Marco Gabusi, presente con noi in Sala operativa, tramite la sua pagina di Facebook, ha deciso la chiusura delle ore di scuola venerdì e la Polizia Comunale, in chiamata automatica, con il sistema Scuole Alert, ha contattato i 1.399 numeri telefonici delle famiglie di tutti gli iscritti nelle scuole della città ed anche i responsabili delle varie scuole.
Dalla nostra Sala sono stati chiamati tutti i Vigili Urbani e i volontari che prontamente hanno preso posizione nelle zone più basse e prescelte della città”.
“La macchina dell’emergenza ha funzionato a meraviglia, in un’ottima coesione con tutte le forze – ha spiegato Stefano Martini, coordinatore della Protezione Civile di Canelli – In città abbiamo avuto qualche ritorno di acqua dalle fogne nella zona del Mulino in via Roma, qualche distacco di terreno verso le regioni di Sant’Antonio, Merlino e Cavolpi. Abbiamo portato ruspe e pompe a Bubbio e abbiamo continuato anche domenica, per la riapertura dell’incrocio della strada provinciale tra Bubbio-Cassinasco–Canelli e Bubbio-Monastero.
Una zona con due metri di acqua nello stabilimento Vallebormida, l’officina meccanica Passalacqua, il Consorzio Agrario, il distributore di benzina ed alcune case. Siamo anche stati chiamati ad intervenire a Rocchetta Tanaro e a Castello d’Annone.”