Influenza aviaria: la Cia-agricoltori interviene

A proposito del nuovo caso di influenza aviaria tra Montechiaro e Montiglio il presidente della Cia-Agricoltori italiani Durando chiede rapide procedure di controllo: “giusto chiudere gli allevamenti a rischio, ma si lascino operare quelli esenti da patogeni”

“Siamo ovviamente dalla parte di chi lavora per tutelare la salute delle persone, soprattutto quando si parla di prodotti alimentari – afferma il presidente provinciale della Cia di Asti, Alessandro Durando commentando la scoperta del clamoroso caso di influenza aviaria in due allevamenti di Montechiaro e Montiglio Monferrato – ma allo stesso tempo non possiamo non dirci preoccupati per la sorte delle numerose aziende della zona che allevano ovaiole e galline e risultano esenti dall’infezione”.

Le norme sanitarie prevedono infatti in questi casi che, in attesa della conclusione, e degli esiti, dei controlli e delle verifiche sulla sanità delle produzioni avicole, si creino una zona di protezione (con un raggio 3 km. dalla sede dell’azienda colpita) in cui è vietato ogni movimento di pollame e di uova ed una di sorveglianza (raggio di 10 km.) sottoposta a costanti controlli e ispezioni con limitati movimenti degli animali.

“Provvedimenti chiaramente finalizzati ad impedire all’influenza di estendersi e di creare pericoli, peraltro piuttosto limitati, alla salute delle persone – prosegue Durando – ma che allo stesso tempo creano fortissimi disagi economici e strutturali alla decina di aziende dell’area interessata che non hanno presentato finora alcuna problema di ordine sanitario. Danni valutati oggi a circa 250mila euro, ma in costante crescita con il passare del tempo”.

“Ciò che chiediamo dunque agli enti interessati – conclude il presidente di Cia Asti – è di procedere, pur tenendo conto dei tempi necessari alla corretta opera di controllo e verifica, il più celermente possibile evitando, visto che gli eventuali risarcimenti pubblici non potranno coprire più del 10% del danno, che aziende sane e immuni da ogni patogeno animale, subiscano danni pesantissimi o siano addirittura costrette a chiudere l’attività”.