Inaugurazione del punto vendita di prodotti agricoli biologici “Maramao”

Sarà inaugurato sabato 27 maggio, alle ore 17, il punto vendita dei prodotti agricoli freschi e trasformati, coltivati in modo biologico su terreni in conversione dalla Cooperativa agricola sociale Maramao onlus (nonché vetrina delle Buone prassi SPRAR), in corso Libertà n. 69, a Canelli (At).

L’apertura del punto vendita diretto è frutto della sinergia e del sostegno di una rete di enti e soggetti che hanno sostenuto ed incoraggiato l’ideazione e l’avvio di questo progetto, gettando solide basi per il suo futuro e la sostenibilità economica.

In particolare la Cooperativa Sociale Agricola Maramao nata il 19 aprile 2016 da un primo gruppo di 10 soci fondatori tra cui due rifugiati politici, ex beneficiari dei progetti SPRAR, deve la sua esistenza e le sue aspirazioni al supporto della rete SPRAR, con gli enti locali aderenti Provincia di Alessandria e Cisa Asti Sud, ai quali il Comune di Canelli ha dato la propria adesione, ed il comune di Alice Bel Colle, progetti gestiti dalla scrivente Cooperativa Sociale CrescereInsieme scs onlus di Acqui Terme.

Al contributo e sostegno della Regione Piemonte con gli assessorati dell’agricoltura ed immigrazione, al sostegno per le annualità 2014 e 2015 della Fondazione Social di Alessandria, ed altri partner che stanno contribuendo alla crescita e consolidamento del progetto quali Confcooperative Asti Alessandria, AIAB Piemonte, Banca Prossima-Intesa San Paolo, Premio Arrigoni, Consorzio Co.AL.A, Consorzio CGM.

«L’apertura del punto vendita è per noi, e crediamo per tutti gli attori che hanno contribuito al progetto, motivo di orgoglio e dimostrazione del tentativo e della volontà da parte di tutti di integrare politiche di accoglienza ed integrazione dei migranti e rifugiati, di scommessa sulla capacità del territorio, con le sue vocazioni produttive agricole, di produrre, oltre al benessere e stabilità economica, anche benessere sociale e dignità del lavoro, nel rispetto della natura e recupero e protezione del territorio.

Tutto questo reso ancora più significativo dopo il riconoscimento da parte dell’Unesco dell’unicità di questi territori, i quali oltreché essere Patrimonio dell’Umanità dimostrano continuamente di saper farsi carico di quella parte di umanità che, per una ragione o per l’altra, è in condizioni di maggior fragilità.»