Oggi, mercoledì 2 aprile, è stato presentato in Commissione Agricoltura il Testo Unico sul Vino. di cui è stato relatore il deputato Massimo Fiorio: “Entro il mese di giugno – precisa Fiorio – intendiamo licenziare un testo che affronti questioni riguardanti la produzione, l’etichettatura e la vendita del vino. Il susseguirsi di disposizioni (a partire da quelle comunitarie per arrivare a quelle locali), accompagnate da direttive accessorie esplicative, nel corso degli anni ha creato un coacervo normativo intricato ed eccessivo, con conseguenti rischi di interpretazione”.
Particolare attenzione, indica il deputato Pd, sarà data ai temi dei controlli, che attualmente si sommano in modo insopportabile, e delle sanzioni, che non garantiscono un principio di proporzionalità (in questo senso l’istituzione dello strumento della “diffida” e del “ravvedimento operoso”).
“Su queste questioni – anticipa Fiorio – è mia intenzione aprire un confronto che coinvolga non solo le organizzazioni e associazioni nazionali, ma anche quelle territoriali per arrivare a un testo che possa alleviare l’ansia dei produttori e dare un’ulteriore scossa al settore”.
Impegnato al Vinitaly di Verona domenica 6 e lunedì 7 aprile, Fiorio visiterà il padiglione dei produttori piemontesi con il ministro alle Politiche Agricole Maurizio Martina.
“Il Vinitaly – dice il parlamentare astigiano – è un appuntamento immancabile per il settore vinicolo italiano, anche per fare il punto sulla situazione di un comparto che, nonostante la difficile crisi che attraversa il Paese, presenta dati positivi sui mercati.
Le performances positive si registrano soprattutto all’estero, dove le vendite del nostro vino sono in crescita. Le aziende hanno però ben chiaro che il mercato italiano ricopre un ruolo chiave anche quando le esportazioni sono l’obiettivo: pensare di concentrarsi solo sulle piazze estere sarebbe un errore fatale”.
Secondo Fiorio, vicepresidente della Commissione Agricoltura alla Camera, “anche il Parlamento è consapevole che, oltre a tutelare e incoraggiare il settore, vanno affrontati alcuni nodi che continuano ad appesantire le aziende produttrici: penso soprattutto alla burocrazia”.