Con una lettera a firma del presidente Maurizio Soave e del direttore Antonio Ciotta, Coldiretti di Asti ha sollecitato i 118 sindaci dell’Astigiano affinché si adoperino per disporre il dimezzamento delle aliquote ordinarie IMU previste per il settore agricolo per evitare che il “Decreto salva Italia” si trasformi in una sorta di “Patrimoniale Agricola”.
Infatti l’art. 13 del Decreto Legge 201 del 6 dicembre, già convertito in Legge, anticipa al 2012 l’applicazione dell’IMU e per quanto riguarda gli immobili agricoli, siano essi terreni o fabbricati, stravolge la disciplina precedente escludendo la riduzione d’imposta sui terreni agricoli prevista a favore dei Coltivatori Diretti Professionali che coltivavano direttamente il fondo ed incrementando i coefficienti moltiplicatori delle rendite catastali.
“Per noi agricoltori – sottolinea Soave – la “mazzata” è doppia e insostenibile: oltre ai grandi sacrifici imposti a tutti, ci chiedono di sacrificare anche le nostre imprese. Comprendiamo la necessità improcrastinabile di reperire risorse certe ed immediate e che questo può avvenire solamente colpendo patrimonialmente quei beni conosciuti o conoscibili, ma quanto ci viene chiesto è veramente insopportabile dalla non certo florida economia del settore primario”. Di qui l’appello di Coldiretti Asti ai sindaci che, secondo la normativa vigente, hanno facoltà di dimezzare l’aliquota prevista per il settore agricolo, anche per quanto riguarda i fabbricati rurali ad utilizzo strumentale.
“Stiamo attraversando – sottolinea Ciotta – una congiuntura sicuramente non favorevole per le imprese agricole che dovrebbe sicuramente tener conto dei grandi sforzi effettuati per assicurare, nei nostri piccoli comuni rurali, il presidio e la salvaguardia del territorio, oltre che le migliori garanzie mondiali in tema di qualità e sicurezza alimentare”.
“In questi anni – conclude Soave – seppure fra mille difficoltà, le imprese agricole dell’Astigiano, spinte dal progetto Coldiretti “Una filiera agricola tutta italiana” e dalle iniziative di “Campagna Amica”, hanno comunque saputo garantire al territorio buone opportunità ed occasioni di sviluppo economico ed occupazionale, chiediamo quindi ai sindaci di voler tenere conto della facoltà, prevista dalla norma, di agevolare il settore predisponendo un apposito provvedimento che dimezzi le aliquote ordinarie al fine di poterne dar attuazione nei tempi e nei modi stabiliti dalla legge”.